MESTRE. Di tutto di più. Dall’inquilino moroso che non si riesce a sfrattare al padrone di casa che non paga le bollette mettendo in difficoltà il proprio affittuario. Dall’agenzia immobiliare che propone preliminari poco chiari ai dissidi con l’amministratore. Dal degrado e l’insalubrità di molte abitazioni dell’Ater e del Comune ai litigi per i posti auto. Dalle controversie per i costi dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria ai rumori molesti. Fino alle proteste per le telecamere installate illegittimamente dal vicino di casa. E’ un caotico coacervo di casi e di vicende quelle che i mestrini rappresentano allo sportello “sfratti e condominio” dell’Adico con una frequenza impressionante. Dal 2018 (gennaio-luglio) l’ufficio legale segue 104 casi mestrini, in media uno ogni due giorni, contro gli 81 del 2017 (+ 30%). La situazione più comuni sono quelle legate ai contrasti fra inquilini e amministratori condominiali che possono provocare anche tensioni molto intense. Adico ha poi seguito (e spesso risolto) le problematiche segnalate da chi vive nella case Ater o in quelle comunali. In più di una occasione i legali dello sportello hanno richiesto all’Ente pubblico un cambio alloggio per motivi urgenti. Le questioni, in tal caso, riguardano quasi sempre persone anziane. Poi ci sono gli sfratti che possono essere un disagio per l’inquilino ma anche per il proprietario. “In questi ultimi anni – ricorda Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – è aumentata esponenzialmente anche la litigiosità fra gli stessi inquilini a causa della crescita del numero di cittadini immigrati che trovano qualche volta in difficoltà ad adeguarsi alle regole condominiali o, al contrario, non vengono accettati nelle loro abitudini culturali in relazione spesso agli odori della cucina etnica. Credo che le difficoltà economiche di molte famiglie rendano ancora più tesi i rapporti all’interno dei condomini soprattutto quando si tratta di stabilire la suddivisione delle spese per interventi di straordinaria amministrazione”.