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ERRORE DEL CAF, STUDENTESSA MESTRINA COSTRETTA A PAGARE 2 MILA EURO IN PIU’ DI TASSE UNIVERSITARIE. ADICO CHIEDE IL RIMBORSO

La tasse universitarie? Care, anzi no, carissime. Per fortuna ci sono le riduzioni per gli studenti con redditi bassi, che dal 2016 possono essere richieste tramite uno specifico Isee Università, diverso dal normale Isee finora presentato. Ed eccoci al punto. Perché è proprio a causa di questa novità che la studentessa mestrina S.D., in procinto di affrontare il suo secondo anno all’Università di Trieste, deve pagare (e ha già cominciato a farlo) 2.717 euro di tasse invece dei 709 euro sborsati nel 2015 grazie alle riduzioni per i redditi più bassi. Motivo? Semplice. Il Caf specializzato di via Aleardi al quale si era rivolta per il calcolo dell’Isee non ha tenuto conto delle novità introdotte quest’anno e ha redatto quindi un Isee ordinario, non più valido per ottenere sconti sulle imposte universitarie. Una vera  e propria beffa. “La nostra socia – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico –  ha più volte spiegato ai responsabili del Caf che quell’ Isee serviva per poter determinare il calcolo della tasse universitarie. Ma la cosa o non è stata recepita oppure il Caf non conosceva le nuove regole”. Dopo aver presentato il documento a Trieste, l’Università ha riposto laconica: “in banca dati Inps non abbiamo trovato alcun Isee 2015 per l’Università relativo al suo codice fiscale. E’ presente soltanto un Isee ordinario che non può essere tenuto in considerazione per la determinazione delle tasse”. Ricordiamo che per il calcolo del nuovo Isee-Università lo studente risulta a carico dei genitori anche se ha la residenza diversa da quella del nucleo familiare. Quindi nel calcolo si tiene conto, come specifica l’Inps, “anche dei componenti del nucleo dei genitori dello studente e dei loro relativi redditi e patrimoni”. A causa dell’errore del Caf la famiglia di S.D. ha già cominciato a pagare i 2.717 euro richiesto, ovvero 2 mila euro in più rispetto a quanto avrebbe pagato con la riduzione. Per questo, continua Garofolini, “tramite il nostro ufficio legale abbiamo scritto al Caf chiedendo il rimborso dei 2 mila euro che rappresentano il surplus di spesa determinato dall’errore del Caf stesso”.

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