MESTRE. Tutto bene quel che finisce bene. Soprattutto quando le speranze sono ridotte al lumicino e in ballo c’è un importo da recuperare superiore ai 30 mila euro (33 mila, per la precisione). Insomma, R.B, impiegato mestrino, può tirare un grande sospiro di sollievo. La truffa di cui suo malgrado era stato vittima nel 2016 e che aveva quasi prosciugato il suo conto in banca è stata per così dire sanata. Grazie all’intenso lavoro dell’ufficio legale dell’Adico, infatti, l’uomo ha potuto recuperare da CheBanca! quanto sottrattogli furbescamente da un anonimo malvivente che resta ancora ignoto. La vicenda è cominciata nell’autunno di due anni fa quando l’impiegato mestrino ha deciso di acquistare tramite il sito Subito.it un camper messo in vendita a 33 mila euro. R.B. ha contattato il sedicente venditore il quale gli ha spiegato che il mezzo si trovava ad Arezzo e che era comunque disposto a portarlo a Mestre. Prima, però, ha chiesto la copia di un assegno circolare per dimostrargli di avere le disponibilità economiche richieste, avendo avuto brutte esperienze con altri papabili compratori. L’impiegato mestrino, dunque, si è rivolto al suo istituto di credito, CheBanca! filiale mestrina, si è fatto emettere l’assegno circolare e ha inviato la fotocopia. Nei giorni successivi, però, il sedicente proprietario del camper ha rinviato l’appuntamento per poi sparire improvvisamente. R.B. dunque, è tornato nella sua banca e ha riversato l’assegno nel proprio conto, dopo aver presentato denuncia ai Carabinieri per possibile truffa. Il 5 ottobre, invece, ecco la pessima notizia: R.B. ha provato a prelevare tutte le sue disponibilità, compresi i 33 mila euro, ma non ci è riuscito. Il giorno dopo CheBanca ha confermato che l’assegno circolare da 33 mila euro era stato incassato dalla BpM di Milano. A questo punto l’uomo si è rivolto all’Adico e una settimana fa ha incassato i soldi che gli erano stati “rubati” dal truffatore. “Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Fra l’altro è la seconda volta che ci capita un caso del genere e anche precedentemente siamo riusciti a far recuperare i soldi, in questo caso 28 mila euro, al nostro socio. Il nostro ufficio legale ha evidenziato le indiscutibili mancanze dell’istituto di credito e la leggerezza con la quale ha agito in questa occasione. Ora tutto si è risolto al meglio e siamo molto contenti del lavoro svolto e del risultato ottenuto”.