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BANCHE, MUTUI ANCORA IN RIPRESA MA CRESCONO ANCHE LE SOFFERENZE

Risalgono le sofferenze nei bilanci delle banche italiane a dicembre, mentre si conferma la ripresa del mercato dei mutui con tassi in leggerissima risalita. E’ la fotografia mensile dell’Abi sull’andamento del settore bancario. Secondo l’Associazione degli istituti di credito, gli impieghi concessi dalle banche italiane sono aumentati dello 0,7% annuo in gennaio, dato in accelerazione rispetto al +0,4% di dicembre. Si tratta dell’incremento più marcato dal febbraio 2016. Nel dettaglio, i prestiti a famiglie e imprese sono saliti del +1,1% (+0,9% in dicembre). Quanto ai dati a fine 2016, la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a +0,2% (invariati a dicembre 2016). In crescita la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie, pari a +1,9% a dicembre.
Quanto all’erogazione di credito per l’acquisto di casa, dai dati di gennaio 2017, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua del +1,1 per cento, in accelerazione rispetto al +0,9 per cento del mese precedente, confermando la prosecuzione del miglioramento della dinamica dello stock dei finanziamenti. I tassi sui mutui concessi dalle banche italiane sono rimasti sostanzialmente stabili in gennaio, al 2,1% dal 2,02% di dicembre. Sul totale delle nuove erogazioni di mutui quasi i due terzi sono a tasso fisso: nell’ultimo mese la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 78% (era al 74,8% il mese precedente). In gennaio il tasso medio sul totale dei prestiti alla clientela si è attestato al 2,85%, confermando il minimo storico già toccato in dicembre, mentre quello sui nuovi prestiti in euro alle società non finanziarie si è collocato all’1,55% (1,54% il mese precedente).
Negativo per le banche il dato sulle sofferenze nette che a fine 2016, ossia a dicembre, si collocano a 86,9 miliardi di euro, registrando un rialzo rispetto agli 85,2 miliardi di novembre e una riduzione di oltre il 2% rispetto al picco di 89 miliardi di fine novembre 2015. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,89% a dicembre 2016 (era il 4,91% a fine 2015 e lo 0,86% prima dell’inizio della crisi).

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