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BOLLETTA DEL GAS DA CAPOGIRO: ENI CHIEDE 50 MILA EURO A UNA 85 ENNE VENEZIANA. INTERVIENE ADICO

Mettiamola così: l’importo di quella bolletta del gas sarebbe giustificato solo di fronte a 40 o 50 anni di mancati pagamenti. In questo ipotetico e irrealizzabile caso, certo, si potrebbe comprendere l’invio di una fattura da 50 mila euro. Eppure è proprio questa la cifra richiesta da Eni gas per il mese di marzo a una pensionata 85enne di Venezia, la quale, è giusto dirlo, allo stato attuale non sa niente perché il figlio, che ha intercettato la bolletta via mail, non le ha ancora riferito nulla per evitarle malori. L’uomo, invece, si è subito rivolto all’ufficio legale dell’Adico per contestare in toto l’importo e richiedere l’invio di una nuova bolletta che cancelli questa esorbitante fattura. L’importo richiesto – che secondo le indicazioni dell’azienda dovrebbe essere pagato entro maggio – ha come periodo di riferimento marzo 2017. Ma poi contiene calcoli del 2013 e del 2014 con consumi incomprensibili. Nella fattura, come spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, “ci sono mesi con consumi bassissimi e anche negativi, altri con consumi incredibili, anche superiori agli 11 mila metri cubi in alcuni bimestri. Per capire l’assurdità della faccenda, una recente indagine dice che nel 2016 sono stati consumati mediamente 1.222 metri cubi di gas naturale, con una spesa media annua che si aggira intorno ai 971 euro, tanto per la maggior tutela che per il mercato libero. Inoltre nella bolletta inviata all’85enne veneziana è indicato che tutti i precedenti pagamenti risultano regolari anche perchè viene fatta sempre l’autolettura da parte del figlio”. L’anziana, che vive in una casa con un superficie di poco superiore ai 100 metri quadrati, non sa ancora nulla della bolletta. Ma, continua ancora Garofolini, “il figlio ci ha confermato che da un po’ di tempo arrivavano alla madre bollette irrisorie, di qualche decina di euro, seguite, dopo la segnalazione del figlio stesso a Eni, da fatture di importi elevati ma comunque corrispondenti a qualche migliaia di euro. A ogni modo, è stato tutto pagato regolarmente, come confermato in fattura. Da dove arrivano ora questi 50 mila euro da pagare che fra l’altro contemplano 21 mila euro di accise e Iva? Neanche un centro commerciale che tiene il riscaldamento acceso tutto l’anno pagherebbe cifre del genere. Ora naturalmente contesteremo questa bolletta, sicuri più che mai che si tratti di un clamoroso errore. Nel frattempo, però, ci auguriamo che la signora non riceva la bolletta cartacea perché rischierebbe di sentirsi male”.

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