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DEVE ANDARE A TIRANA, L’AGENZIA GLI PRENOTA UN BIGLIETTO PER TIMISOARA E NON RESTITUISCE I SOLDI DEL VOLO TRAMITE ADICO UN 34ENNE ALBANESE CHIEDE LA RESTITUZIONE DI QUANTO PAGATO

ORIAGO (VENEZIA). Tirana si trova in Albania, Timisoara in Romania. Tra Tirana e Timisoara in linea d’aria ci sono 500 chilometri di distanza, ma se si vuole percorrerli in auto i chilometri diventano circa 850. Eppure per l’agenzia di viaggio di Oriago a cui s’è rivolto a inizio luglio Elvis Spaneshi, 34 anni, albanese residente in Italia da circa 15 anni, una città vale l’altra. Tanto da non voler restituire all’uomo i soldi del biglietto aereo (385 euro di andata e ritorno per tre persone: Spaneshi, la moglie e la figlia) che la stessa agenzia aveva prenotato, sbagliando però destinazione: Timisoara invece di Tirana. La storia capitata al 34enne albanese, che alla fine non è riuscito a partire, è per molti aspetti paradossale. “Il 4 luglio scorso – racconta Spaneshi – mi sono recato in questa agenzia di viaggi di Oriago, dove risiedo, per prenotare un volo con destinazione Tirana. Qui io, mia moglie e mia figlia intendevamo fermarci un paio di settimane, per stare un poco con i nostri familiari anche perché la madre di mia moglie è molto malata”. Dall’agenzia, tramite computer, viene prenotato il biglietto per una somma di 385 euro che Spaneshi paga subito con la carta di credito. A questo punto, racconta, “mi hanno detto che non riuscivano a stampare il biglietto e mi hanno chiesto di ritornare qualche giorno dopo. Sono dunque tornato giovedì 9 e qui mi hanno consegnato la stampa con la prenotazione. Con mio grande stupore ho visto che avevano prenotato un volo per Timisoara invece che per Tirana”. A questo punto Elvis Spaneshi contesta l’errore all’agenzia la quale incolpa invece il 34 enne albanese di essere stato poco chiaro. “Naturalmente ho chiesto di cambiarmi i biglietti, ma non c’è stato verso – prosegue l’uomo -. Prima mi hanno detto che potevo tranquillamente prendere un pullman da Timisoara fino a Tirana. Poi mi hanno invitato a farmi fare un certificato medico che dimostrasse che non potevo partire per Timisoara, spiegandomi che era l’unico modo per cambiare volo. Io per giorni ho provato ad andare dal mio medico, pur ritenendo ingiusto questo comportamento. Ma è stato impossibile per varie ragioni”. Morale della favola, “io dovevo partire il 29 luglio, invece sono ancora qui. Mia moglie e mia figlia sono andate in Albania con un traghetto”. Ora Spaneshi s’è affidato allo sportello vacanza informata dell’Adico per farsi tutelare. “I nostro legali – spiega Carlo Garofolini, presiedente dell’Adico – predisporranno una diffida intimando l’immediata restituzione dell’importo versato. Siamo convinti che l’agenzia ridarà al più presto al nostro assistito i soldi spesi per il biglietto, perché un comportamento di questo genere è inammissibile. Forse qualcuno se ne sta approfittando perché Spaneshi non è italiano, anche se vive qui da quindici anni. Per questo la vicenda appare ancora più odiosa”.

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