La nuova normativa sui divorzi brevi, stando ai dati divulgati dall’Ami (l’Associazione matrimonialisti italiani) , in vigore dal 26 maggio scorso, ha portato soltanto nei primi due mesi estivi a un’impennata di oltre 50 mila addii rispetto allo scorso anno. Una tendenza con fermata dall’Adico, che da alcuni mesi ha aperto lo sportello “separazione e divorzio consensuale”, registrando decine di richieste di assistenza e di consulenza.
La legge ha accorciato a 12 mesi la durata minima del periodo di separazione per poter presentare domanda di divorzio e a 6 mesi per le consensuali. E, dunque, considerando il fatto che nei primi tre mesi dell’anno i numeri erano in discesa, l’aumento degli addii non può essere un caso.
A lasciarsi in media sono coloro che hanno da poco superato gli ‘anta” (44 anni per gli uomini e 41 per le donne), con pochi anni di matrimonio alle spalle e, mentre la separazione è richiesta nel 60% dei casi dalle donne, il divorzio nel 60% dei casi dagli uomini.
Ma a spiccare, anche si prevede un aumento delle domande in tutte le fasce d’età, sono soprattutto gli over 65 che da soli coprono il 20% delle domande di divorzio presentate sinora, le cui cause potrebbero rintracciarsi sia nell’esigenza di provare una “seconda giovinezza” sia nell’ effetto” opposto all’aumento dei matrimoni (circa 3 mila l’anno) tra anziani e giovani badanti.
Forte è ancora, invece, la differenza tra Nord e Sud, probabilmente dovuta, secondo Giussani, all’influenza del “vento dell’Europa” che soffia forte nel Settentrione, portando circa 400 separazioni ogni 1.000 matrimoni, e meno nel Meridione, dove i dati si attestano su 190.
E non è finita qui. Secondo le stime dell’Ami, il vero “picco” si attende ora in autunno