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ERRORI DA PARTE DEI CAF, OLTRE 500 SEGNALAZIONI SUL SITO DELL’ADICO. L’ASSOCIAZIONE HA PRESENTATO DECINE DI RICHIESTE RISARCITORIE A FAVORE DI CONTRIBUENTI VENEZIANI “VITTIME” DEGLI SBAGLI

MESTRE. Dalle sanzioni comminate tramite l’Agenzia delle Entrate o attraverso l’Inps alla perdita di benefici teoricamente dovuti (sconti sulle rette, assegni di maternità o disoccupazione, esenzioni ecc.). Sono ormai quotidiane le segnalazioni che Adico raccoglie tramite il proprio sito (oltre 500 interventi) o la segreteria e inerenti le conseguenze economiche derivanti da errori commessi dai Caf. Un problema più volte segnalato dalla nostra associazione che segue tramite uno sportello dedicato diversi soci veneziani impegnati in richieste risarcitorie nei confronti  dei Centri di assistenza fiscale. Ebbene, in tale contesto è giusto sottolineare alcune cose, per capire come comportarsi di fronte agli sbagli e alle sviste degli operatori del Caf.

Tanto per cominciare, i Caf hanno responsabilità solo su alcuni quadri del modello 730. Nello specifico, sui quadri che riguardano oneri, spese, detrazioni e deduzioni. Tutto ciò salvo false dichiarazioni da parte del contribuente stesso. Per il resto, il centro di assistenza fiscale non risponde. In più, il cittadino che si è rivolto al Caf ha l’obbligo di conservare tutta la documentazione compilata.

Detto questo, i centri di assistenza fiscale devono essere muniti di una propria assicurazione. Questa va a coprire per legge eventuali sanzioni (e interessi) comminate al contribuente dall’Agenzia delle Entrate o da altri Enti come l’Inps per errori commessi dagli operatori del Caf. Mettiamo che, a causa di uno sbaglio da parte del centro di assistenza fiscale, il fisco richieda al cittadino la restituzione di 1.000 euro dovuti ma non versati per l’errore del Caf. Al contribuente spetta il pagamento dei 1.000 euro, l’assicurazione del Caf copre sanzioni e interessi. Per prassi, il cittadino prima pagherà tutto poi si rivarrà sul centro di assistenza fiscale.

Tutto un altro discorso è quello legato alle richieste risarcitorie. In questo caso ci troviamo di fronte a benefici saltati  a causa di errori del Caf. Mettiamo per esempio che una persona perda alcuni mesi di reddito di cittadinanza perché il Caf ha inviato in ritardo la domanda. In questo caso si può tentare una domanda risarcitoria che richiede però la prova e dello sbaglio commesso dall’operatore e della sua palese responsabilità.

“Con il nostro ufficio legale – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico  – abbiamo presentato  diverse richieste risarcitorie. Quando ci troviamo di fronte a Caf professionisti ‘seri’ giunge quasi sempre una risposta positiva. Però a nostro avviso, viste anche le quotidiane segnalazioni che giungono alla nostra associazione, bisognerebbe tutelare di più il contribuente di fronte a sbagli che a volte comportano la perdita o il pagamento di migliaia di euro. Siamo coscienti che queste realtà seguono milioni di persone in tutta Italia ed è normale che si verifichi qualche problema. Però i problemi possono essere risolti se si facilita l’indennizzo per il cittadino vittima dello sbaglio da parte del centro di assistenza fiscale”.

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