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CRISI AZIENDALI, E’ FALLITO IL MERCATONE UNO

Fallimento scoperto via Facebook, negozi chiusi all’improvviso e 1.800 lavoratori sconvolti. La Filcams-Cgil di Reggio Emilia ha fatto sapere che Shernon Holding, la società che gestiva punti vendita di Mercatone Uno, è stata dichiarata fallita.
Secondo la ricostruzione data dal sindacato, i lavoratori sono giunti a conoscenza del fallimento attraverso il passaparola sul social network, soltanto nella notte: “Non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda”, ha spiegato Luca Chierici, segretario della Filcams di Reggio Emilia. In una nota congiunta con Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, i sindacati hanno poi fatto sapere che “questa notte si è appreso che il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della società e i direttori hanno comunicato ai lavoratori il divieto di accedere ai locali aziendali”. Risultato: saracinesche chiuse, nessuno ha potuto raggiungere il suo posto. “C’è un problema serio anche con la clientela – ha aggiunto Chierici – molta gente si è presentata stamattina nei punti vendita per ritirare merce sulla quale aveva già versato degli acconti nei giorni scorsi per migliaia di euro”.
Per le sigle si tratta dell’ennesima “disavventura che i lavoratori si trovano ad affrontare ed iniziata ormai 7 anni fa. Dopo anni di contratti di solidarietà, cassa integrazione, amministrazione straordinaria e un altro fallimento di cui, a distanza di 3 anni, sono ancora in attesa di poter ricevere le loro spettanze”. Insomma, “è una vergogna e chiediamo chiarezza in quanto tutto quello successo negli ultimi 8 mesi con la gestione Shernoon Holding risulta inspiegabile”. Per il momento, “non si sa cosa succederà ai dipendenti e se nei prossimi giorni potranno riaprire i punti vendita. Si chiede chiarezza e certezza”.
Shernon Holding aveva acquisito i 55 punti vendita dello storico marchio emiliano, dal Piemonte alla Puglia, nell’agosto del 2018, annunciando un piano di rilancio che prevedeva importanti ricavi già dal 2022. Nello scorso aprile, però, aveva presentato domanda di ammissione al concordato preventivo in continuità, garantendo la tenuta occupazionale fino al 30 maggio. Proprio quel giorno, infatti, è programmato da tempo un incontro al Mise, per studiare un piano di salvataggio. La chiusura scattata ora è l’effetto della sentenza di venerdì, con la quale il tribunale fallimentare di Milano ha decretato il fallimento della Shernon.
I sindacati hanno ricordato che già all’incontro al Mise del 18 marzo scorso era stato garantito che tutti i 1.800 dipendenti dei 55 punti vendita passati a Shernon sarebbero stati riassorbiti dall’amministrazione straordinaria. “Tuttavia non sappiamo cosa succederà successivamente – continuano dal sindacato – E’ perciò di massima urgenza convocare un tavolo imminente con il Mise, l’amministrazione straordinaria, il curatore fallimentare, per capire cosa succederà”.
In allarme anche le oltre 500 aziende fornitrici coinvolte dalla vicenda, che vantano crediti non riscossi per circa 250 milioni di euro. Riuniti in Associazione, le società fanno sapere in una nota di seguire attentamente “il percorso giuridico che si evolverà, soprattutto per capire le conseguenze tra questo fallimento e il procedimento di amministrazione straordinaria del Gruppo Mercatone, al fine di tutelare i crediti dei propri associati e i livelli occupazionali”. William Beozzo, direttore dell’associazione, ha attaccato: “Sono stati persi altri 8 mesi e ulteriori risorse finanziarie. Ricordiamo che in gioco non ci sono solo i 1.860 dipendenti del Gruppo, a cui mandiamo tutta la nostra solidarietà, ma anche tutti i dipendenti delle nostre aziende, un indotto che coinvolge in Italia quasi 10.000 persone”.

Fonte: repubblica.it

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