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FERIE, ECCO CHI RIPOSA DI PIU’: NEL PUBBLICO VANTAGGI DI DUE SETTIMANE

Passata la settimana di Ferragosto, le grandi città tornano gradualmente a ripopolarsi. Ma le vacanze non sono state lunghe allo stesso modo per tutti: probabile che un dipendente pubblico abbia avuto più tempo di un manovale di cantiere per riposare. In generale, la differenza si aggira intorno alle due settimane.

A regolare i periodi di riposo sono infatti i contratti nazionali, che disciplinano il lavoro dei dipendenti. A un operaio del settore edile, sia esso parte dell’industria che dell’artigianato, tendenzialmente sono concesse soltanto le quattro settimane “di base” previste dalla legge nazionale. Una condizione che può essere migliorata nell’ambito della contrattazione collettiva, tanto che per un commesso di negozio o a un receptionist di un albergo (quindi entrando nel settore del commercio e turismo), si sale a due settimane di calendario e due giorni, indipendentemente dal fatto che la settimana lavorativa termini il venerdì (sia dunque di 5 giorni) o il sabato (6 giorni). Discorso simile per chi lavora in una delle eccellenze del cibo Made in Italy, sia essa nella filiera della pasta a del famoso prosciutto italiano: nell’industria alimentare, i giorni variano da 22 a 26 a seconda che la settimana sia corta o lunga. L’effetto è simile al commercio: si ottiene quel “premio” di due giorni, da sommare alle quattro settimane di base.

La ricognizione effettuata dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro individua una maggiore articolazione tra i metalmeccanici, dove entra in gioco l’anzianità di servizio. Alle quattro settimane di legge, l’industria riconosce un giorno aggiuntivo per le anzianità tra 10 e 18 anni, per poi arrivare alle cinque settimane di ferie (come avviene per tutti metalmeccanici-artigiani) oltre i 18 anni di servizio.

Ma, evidenzia la ricerca della Fondazione, bisogna guardare a scuole o ministeri, insomma al settore pubblico, per trovare il maggior quantitativo di ferie a disposizione. Si tratta, è bene ricordare, di numeri attinti dalla documentazione pubblicamente disponibile, che ovviamente non vogliono in alcun caso entrare in un discorso “di merito” sulla sacrosanta possibilità di accedere alle meritate (e tutelate dalla norma) ferie, né tantomeno sulla capacità e professionalità dei dipendenti – pubblici o privati – in questione. “Nella Pa, indipendentemente dalla categoria legale, il lavoratore ha diritto in genere a 32 giorni lavorativi di ferie che salgono a 36 se la settimana è distribuita su sei giorni la settimana”. Significa sei settimane e due giorni l’anno, con una penalizzazione di due giorni per chi ha anzianità inferiore a 3 anni. Un vantaggio medio di due settimane rispetto ai dipendenti privati, che la Fondazione Studi quantifica in un corrispettivo economico di 4,7 miliardi di euro di stipendi versati dallo Stato.

Fonte: La Repubblica

Una risposta

  1. Cosa dire?…. Ladittatura di stato, che da anni è impegnata a garantirsi consensi elettorali , permettendo ai dipendenti del pubblico impiego :di timbrare il cartellino di presenza proprio e quello dei colleghi ,per poter poi andare a fare i propri comodi , nelle loro attività private (lavoro nero) , di usare la 104 per andare al mare, di fare interscambio di favori nei vari settori pubblici , per ottenere priorità nei servizi e infiniti altri sotterfugi di gravità assai ,assai , maggiore e tornare a casa stanchi e depressi per aver fatto , assolutamente nulla ,ed avere la matematica certezza che a nessuno mai , balenerà l’idea di licenziarli . Tutto ciò solo per aver superato e……..(vinto) un concorso . Nel privato un lavoratore è tenuto a fare gli interessi del solo datore di lavoro , per rendere l’impresa sempre più competitiva e forte per poter avere così una occupazione più duratura e certa . Al pubblico dipendente, dovrebbe (essere imposto , dato che spesso non lo fa (spontaneamente) a rispettare e fare gli interessi dello stato e quello di 60 milioni di italiani .Detto questo , mi pare “giusto” concedere a tali “individui” 2 settimane in più di ferie , rispetto a chi gradirebbe più , 2 settimane in più di lavoro .

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