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IL MINISTERO DELLO SVILUPPO LANCIA LA “CARTA ITALIA”, STRUMENTO CONTRO I “FALSI” ON LINE

L’Italia dichiara guerra alla vendita di prodotti contraffatti su Internet: dopo la Francia siamo il secondo Paese ad avere una “carta” che impegna tutti, istituzioni, Associazioni dei consumatori e imprese, a collaborare tra loro per fermare i prodotti che non sono autentici, prima che arrivino sul mercato, minacciando la sicurezza di chi li acquista. È la “Carta Italia” firmata oggi presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Come dimostrano i dati più recenti, il commercio online non è immune da questo fenomeno, anzi ne è diventato teatro privilegiato. Il mercato digitale sta entrando sempre di più a far parte delle nostre vite ed è quindi fondamentale avere a disposizione strumenti adeguati per contrastare il dilagante giro d’affari del falso. Ed è per questo che il lavoro svolto dal Consiglio Nazionale Anticontraffazione, con la collaborazione di Netcomm e Indicam, ha portato al risultato presentato oggi: un accordo volontaristico tra titolari di diritti e attori del commercio online, che permetterà di bloccare i prodotti non autentici prima che arrivino sul mercato e favorirà la condivisione delle informazioni e metterà a disposizione strumenti per le segnalazioni. E proprio le Associazioni dei consumatori, attraverso le procedure di notifica, potranno segnalare i prodotti incriminati. La Carta Italia segue le Linee Guida firmate la settimana scorsa con il Ministero dell’Interno che mettono in campo con i Prefetti alcune strategie di prevenzione e contrasto alla contraffazione. Le azioni partiranno in 3 città, Milano, Roma e Palermo, per estendersi poi in tutto il territorio nazionale. E così Roma, in vista del Giubileo straordinario, avrà un piano definito contro il fenomeno dell’abusivismo e della contraffazione. Una sorta di decentramento a livello territoriale del Consiglio Nazionale Anticontraffazione.

Fonti: varie

Una risposta

  1. Chiedo perchè ditte italiane vendano in rete prodotti privi di marchiatura, istruzioni e caratteristiche tecniche sulla qualità dei materiali, non sarebbe più facile proibirlo?

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