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INFRAZIONI STRADALI A MESTRE, BOOM DI MULTE GIA’ RADDOPPIATE DA EQUITALIA. GAROFOLINI: “CASI STRANI, TUTTI DICONO DI NON AVER MAI RICEVUTO ALCUNA NOTIFICA”. GLI IMPORTI RICHIESTI SONO DA CAPOGIRO

Il caso più emblematico riguarda N.P., panettiere mestrino. Lo scorso anno ha sborsato 1.600 euro per una multa “presa” nel 2011 e relativa a una non meglio specificata infrazione automobilistica. Qualche giorno fa, invece, ha ricevuto una Pec di Equitalia, con la richiesta di altri 781 euro per altre due multe, per poi scoprire di averne altre quattro, riferite al 2015, già passate all’agenzia di riscossione del credito, per un totale di 2.361 euro. Il problema, però, è che al panettiere mestrino non risulta di aver mai ricevuto alcuna notifica da parte della Polizia municipale. La stessa cosa è successa a un avvocato ora in pensione che abita in centro città. S’è rivolto all’Adico con una ventina di multe, tutte già raddoppiate, per le quali “non ho ricevuto alcuna notifica, se non in un caso solo”. Un’altra panettiera, che lavora nella zona della Bissuola, ha di recente ricevuto una sanzione già comprensiva di more, da 300 euro. “L’ho pagata, per evitare altri aumenti, ma non mi pare di aver mai visto alcuna notifica né di aver trovato in cassetta alcun avviso”. Qualche giorno fa le è arrivata un’altra sanzione più che raddoppiata, da 700 euro. Altri casi simili sono stati segnalati all’Adico e tutti negli ultimi mesi. Ma che sta succedendo a Mestre? “Il caso del panettiere è solo l’ennesima segnalazione ricevuta dalla nostra associazione – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione -. Intanto ha pagato 1.600 euro per una multa di quattro anni prima e a lui non risulta di aver mai ricevuto alcuna notifica. Ci si chiede poi perché Equitalia gli abbia mandato la richiesta di pagamento dopo così tanto tempo e con una cifra così esagerata. Ora dovrebbe tirare fuori altri 2.361 euro per sei multe di un anno fa per le quali il nostro socio dice di non aver mai ricevuto alcuna notifica né di aver mai trovato l’avviso di giacenza nella cassetta delle lettere. Di sicuro, dopo aver pagato 1.600 euro, non si può pensare che abbia trascurato sei avvisi lasciati dal postino o dal messo comunale. Comunque il nostro iscritto, tramite Adico, ha ora chiesto l’accesso agli atti per verificare cosa sia successo”. Ma i casi sono molti e aprono diversi punti interrogativi. “Ma perché – si chiede Garofolini – tutt’ a un tratto ci giungono tutte queste segnalazioni? C’è qualcosa che non va nella modalità con cui si notificano le multe? Com’è possibile che una multa venga praticamente decuplicata, dopo essere rimasta per tanti anni in mano a Equitalia?. Ecco, sono queste le domande che poniamo alla Polizia Municipale e al Comune, considerando che le cifre che vengono richieste possono mettere davvero in difficoltà una famiglia”. Ricordiamo che il postino o, più raramente, il messo comunale, porta a casa del diretto interessato la notifica della multa. Se non lo trova, deve lasciare un avviso nella cassetta delle lettere con il quale si spiega, appunto, che c’è la notifica in Posta. Se entro dieci giorni non la si ritira, la multa finisce di nuovo alla Polizia Municipale la quale dovrebbe attendere le tempistiche previste per i ricorsi (30 dal Giudice di Pace e 60 giorni dal Prefetto) prima di inviare il tutto a Equitalia. Quando la sanzione è in mano all’agenzia di riscossione, l’importo lievita. Pure troppo.

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