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INSEGNANTE MESTRINO DA OLTRE UN MESE SENZA INTERNET DOPO ESSERE PASSATO DALLA LINEA ADSL ALLA FIBRA. IL GESTORE NON GLI RISOLVE IL PROBLEMA E LO INVITA A TROVARSI UN’ALTRA COMPAGNIA

E’ vero, nel mercato delle telecomunicazioni (come in quello delle forniture di gas ed energia elettrica) se ne vedono e se ne sentono di tutti colori. Ma è difficile, se non impossibile, che una compagnia inviti il proprio cliente ad andarsene con un’altra azienda, soprattutto quando l’utente in questione è da anni con quel gestore e ha sempre pagato con regolarità le bollette. Marco Sinatora, 45enne insegnante mestrino, può dunque “vantarsi” di aver aperto una nuova frontiera in questo settore. Eh già, perché Wind Tre, dopo averlo lasciato senza linea dal 24 ottobre scorso, qualche giorno fa gli ha consegnato il codice di migrazione e lo ha invitato a trovarsi un’altra compagnia. Ma cos’ha ha fatto il povero insegnante mestrino per essere “cacciato” da Wind Tre? Nulla, se non aver protestato per il disservizio che sta vivendo ormai da oltre un mese. Ora Sinatora si è rivolto all’Adico, associazione difesa consumatori, per chiedere un risarcimento di 3 mila euro all’operatore, visti i grandi disagi subiti da lui, dalla moglie e dai tre figli. Il problema nasce a metà ottobre, quando Marco Sinatora sottoscrive sotto proposta di Wind, di cui era cliente soddisfatto da cinque anni, un nuovo contratto che lo porta dalla linea adsl alla fibra. Sinatora abita in via Leonardo Da Vinci e lì la fibra funziona malissimo. L’insegnante non riesce più a collegarsi e così chiede di tornare alla linea Adsl. Ma il 22 novembre viene a sapere che questa operazione non è possibile. Ma ciò che regala alla vicenda contorni kafkiani è l’atteggiamento dell’operatrice che gli fornisce il codice di migrazione per cercarsi un altro gestore telefonico. “Questa storia ha dell’incredibile – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ne sentiamo tante, tutti i giorni. Ma mai una compagnia che invita il proprio integerrimo cliente ad andarsene con un altro gestore. Ora il nostro socio dovrà attendere ancora tempo prima di avere di nuovo internet in casa. E per la sua famiglia, che utilizza la linea anche per operazioni quotidiane come pagamenti di bollette e home banking, i disagi continuano. Per questo, tramite il nostro ufficio legale, andremo a chiedere un risarcimento di 3 mila euro che può rappresentare un giusto indennizzo per tutti i problemi vissuti in questo periodo da lui e dalla sua famiglia”.

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