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ISTAT: LA RIPRESA DELL’ITALIA RALLENTA ANCORA

La crescita dell’economia italiana rallenterà nel breve termine: lo dice l’Istat spiegando che se da una parte l’occupazione aumenta, su consumi e fiducia di consumatori e imprese giungono «segnali meno favorevoli».
«Prosegue la fase di crescita moderata dell’economia italiana sostenuta dal miglioramento dei ritmi produttivi dell’attività manifatturiera e dai primi segnali di ripresa delle costruzioni, in presenza di un recupero della redditività delle imprese e di un aumento dell’occupazione», si legge nella nota mensile. Tuttavia, aggiunge l’istituto di statistica, «segnali meno favorevoli provengono dai consumi, dal clima di fiducia delle famiglie e dalle imprese dei servizi. In questo quadro, l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha segnato un’ulteriore discesa, prospettando un rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica nel breve termine». «In assenza di una quantificazione dei possibili effetti economici dell’esito del referendum del Regno Unito, – spiega l’Istat – l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha evidenziato un’ulteriore decelerazione, proseguendo la tendenza in atto da inizio anno».
Nel primo trimestre 2016, il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici ha ripreso ad aumentare (+0,8% rispetto al mese precedente) mentre la spesa per consumi finali è risultata stazionaria dopo tre trimestri consecutivi di aumento. La propensione al risparmio è, quindi, tornata ad aumentare, portandosi all’8,8% del reddito lordo disponibile. In presenza di una riduzione del deflatore implicito dei consumi (-0,3%), il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato dell’1,1%. Secondo i dati delle forze di lavoro, a maggio, è proseguito per il terzo mese consecutivo il miglioramento dell’occupazione (+0,1 rispetto ad aprile, 21 mila individui in più), ma ad un ritmo più contenuto rispetto al mese di aprile (+0,3% rispetto a marzo). L’aumento degli occupati ha riguardato esclusivamente la componente femminile (24 mila unità in più, +0,3%), a fronte di una sostanziale stabilità degli occupati maschi. Il tasso di disoccupazione ha ripreso a scendere (11,5%, un decimo in meno rispetto al valore di aprile).
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, rassicura: «Sono molto ottimista sui fondamentali dell’economia Italia», afferma intervenendo all’assemblea annuale dell’Ania. «Siamo sicuramente in una fase di volatilità, la Brexit l’ha aumentata in un mondo già incerto. In questo quadro bisogna guardare a lungo termine», aggiunge. E ancora sull’uscita della Gran Bretagna dall’Europa: «È un problema degli inglesi, decidessero cosa vogliono fare perché hanno votato per uscire dall’Unione Europea però sta a loro attivare il processo» di uscita. «Trovo che sia poco gradevole che viviamo tutti in Europa questa fase di sospensione», dice ancora.

Fonte: La Stampa

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