“No alla privatizzazione della città. Le piazze sono un bene pubblico e non si può pensare che i turisti siano delle vacche da mungere, cosa che già succede a Venezia per esempio con i biglietti dei mezzi pubblici”. Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, boccia senza sconti la tassa di ingresso (o di sbarco o di accesso) predisposta dalla giunta Brugnaro. “Sono d’accordo con il ministro Centinaio – spiega Garofolini – che definisce questa tassa inutile e dannosa. Dicono che serva per gestire i flussi, mentre a me sembra che serva solo per fare cassa. In questo modo si allontanano i turisti, che sono la principale risorsa della città. Questo balzello dovrebbe essere almeno accompagnato da iniziative che vadano a vantaggio di chi viene a visitare Venezia, come per esempio ingressi gratuiti ai musei. Invece è solo un’altra mazzata per il turista, in questo caso pendolare, considerato ormai un peso e definito in pratica un “pezzente” perchè spenderebbe poco. Ma chi lo ha detto? Se si vogliono gestire i flussi, la cosa migliore sarebbe evitare l’ingresso delle grandi navi e lo sbarco dei loro passeggeri”. Secondo il presidente dell’associazione dei consumatori, “queste decisioni dovrebbero essere adottate dopo un ampio dibattito con i rappresentanti delle categorie e dei cittadini. Bisognerebbe sedersi tutti attorno a un tavolo e riflettere bene prima di introdurre certe misure”. A questo punto, conclude Garofolini, vigileremo con grande attenzione per capire se davvero gli introiti accumulati con questo tributo d’accesso serviranno per abbassare le tasse ai cittadini veneziani. E ci auguriamo davvero che Venezia non diventi un museo a cielo aperto dove può entrare solo chi paga”.