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PANICO SUL VOLO PER MIKONOS, TRAMITE ADICO IMPIEGATA MESTRINA CHIEDE I DANNI MORALI A VOLOTEA

MESTRE. Da una parte, il ritardo sproporzionato”, l’attesa snervante, la mancanza di informazioni, l’assistenza precaria. Dall’altra, il vero e proprio panico vissuto in volo, alla conferma di un guasto tecnico non meglio identificato. Si basa su questi elementi la richiesta di risarcimento dei danni morali che lo sportello “vacanza informata” di Adico ha inviato alla compagnia Volotea per conto di P.I., una giovane impiegata mestrina che si trova sull’aereo per Mikonos lo scorso 22 giugno. Com’è noto quel volo doveva partire dall’aeroporto Marco Polo alle 20.20 ma, per un guasto tecnico la partenza era stata spostata alle 22.20. A mezzora dal decollo, però, il comandante ha dovuto programmare l’atterraggio ancora al Marco Polo, per il persistere del guasto. “L’aereo ha iniziato a girare sopra Rosolina mare per circa un’ora – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -e, come ci ha raccontato la nostra socia, i passeggeri sono andati nel panico non ricevendo alcuna informazione. Quando è trapelato che il problema poteva essere legato all’antigelo, in molti si sono messi a piangere. Anche la nostra socia ci ha raccontato di aver avuto molta paura e di aver temuto il peggio”.  Dopo un’ora l’aereo è atterrato ma l’odissea dei cento passeggeri non è finita. “Sono stati ospitati in un motel sul Terraglio, ormai a notte fonda  – continua Garofolini – e la mattina dopo sono stati riaccompagnati al Marco Polo per prendere un volo alle 10 del mattino. Alla fine, invece, sono stati riportati ancora in motel per salire infine sull’ aereo alle 18.50 di sera. In generale questa sembra proprio un’estate nera per i vettori low cost”. Tramite l’Adico, l’impiegata mestrina, che ha per ora ottenuto da Volotea l’indennizzo per il ritardo,  chiederà il rimborso dei soldi dell’assicurazione, della notte di albergo persa a Mikonos e dell’auto a noleggio non utilizzata. In più, come detto, “chiederemo i danni morali per lo stress accumulato e il panico vissuto in aereo. La vacanza è stata in parte rovinata ed è legittimo che la nostra socia chieda un risarcimento anche per questo”.

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