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VOLKSWAGEN, LE AUTORITA’ APPROVANO IL RICHIAMO DI UN ALTRO MILIONE DI AUTO

È iniziata con le scuse del presidente del consiglio di sorveglianza, Hans Dieter Pötsch, e dell’amministratore delegato, Matthias Müller, la prima assemblea degli azionisti di Volkswagen dallo scoppio del Dieselgate. «Ci scusiamo per aver deluso la vostra fiducia e ci rammarichiamo profondamente per quanto successo», ha spiegato Pötsch davanti a circa 3.000 azionisti arrivati ad Hannover. Quasi identiche le parole usate poco dopo dal Ceo Müller: con le manipolazioni software sui motori diesel sono state violate regole e oltrepassate limiti etici, questo comportamento sbagliato ha danneggiato il nostro bene più importante, cioè la fiducia, «in nome di Volkswagen e di tutti coloro che vi lavorano vi chiedo scusa», ha spiegato l’ex numero uno di Porsche, alla sua prima assemblea da ad del gruppo VW dopo aver preso a settembre il posto di Martin Winterkorn.

I modelli coinvolti
L’assemblea degli azionisti era prevista ad aprile, ma era stata rinviata a causa delle manipolazioni software che riguardano circa undici milioni di veicoli diesel nel mondo, di cui 8,5 milioni in Europa. Secondo quanto annunciato da Müller, la motorizzazione tedesca ha dato ieri il via libera al richiamo di un altro milione di auto. Sale in tal modo a 3,7 milioni il numero complessivo dei veicoli che VW potrà richiamare. Tra questi rientrano tra gli altri i modelli Passat, Tiguan, Caddy, tutte le varianti della Golf, la Seat Exeo, la Skoda Superb e alcuni modelli di Audi, tra cui A3, A5 e Q5. Ci aspettiamo ora una netta accelerazione dei richiami, ha spiegato Müller. Il quale ha anche annunciato l’arrivo di un nuovo filtro antiparticolato per i motori a benzina, che dovrebbe ridurre le emissioni fino al 90% e farà il suo debutto nel giugno 2017 sulla nuova VW Tiguan e sulla Audi A5.

Le indagini
L’assemblea degli azionisti giunge poco dopo l’avvio di indagini contro l’ex ad Winterkorn e contro l’attuale numero uno del marchio VW, Herbert Diess, per sospetta manipolazione di mercato. Entrambi sono accusati di aver informato i mercati in ritardo sul Dieselgate. Accuse respinte stamattina dal capo del consiglio di sorveglianza Pötsch.

Fonte: La Stampa

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