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Acqua: arrivano i rimborsi per 11 milioni di utenti

Finalmente una buona notizia. Dopo una gestazione durata quasi tre anni sono in dirittura d’arrivo, per 11 milioni di utenti domestici, i rimborsi relativi alla componente tariffaria del servizio idrico integrato nota come “remunerazione del capitale”. Era il 21 luglio 2011, infatti, quando veniva proclamato il risultato del referendum del 12 e 13 giugno con il quale circa 27 milioni di italiani si erano espressi in maniera chiara contro qualsiasi profitto sull’acqua decretando l’abolizione della remunerazione del capitale in misura fissa del 7% introdotta, nel 1996, dall’allora ministro dei Lavori pubblici, Antonio Di Pietro, per consentire ai gestori di ripagare i costi per gli interessi passivi pagati sui debiti contratti per la realizzazione degli investimenti necessari sulla rete.

55 milioni di euro

Per dare seguito all’esito referendario, a fine gennaio del 2013, dopo il parere del Consiglio di Stato a cui si era rivolta perché facesse chiarezza sull’esatta decorrenza dei propri poteri tariffari sull’acqua, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico – che nel frattempo aveva iniziato a occuparsi anche di regolazione idrica – aveva emanato una delibera con cui si prevedeva la restituzione di quanto gli utenti avevano pagato indebitamente – dal 21 luglio 2011 al 1° gennaio 2012 – direttamente in bolletta: 55 milioni di euro da parte di 71 gestori del servizio idrico.

Fino a 9,5 euro di rimborso

Per le associazioni dei consumatori, ciascuna utenza dovrà ricevere, in media, 2,7 euro. A seconda della città il rimborso varia infatti da 0,5 a 9,5 euro.
La restituzione è relativa al periodo di circa cinque mesi intercorso fra l’abolizione della remunerazione del capitale a seguito del referendum e l’introduzione, dal 1° gennaio 2012, della tariffa transitoria calcolata secondo i nuovi criteri approvati dall’Autorità. Ma si sa, la macchina dei rimborsi è sempre lenta a partire e così ci sono voluti altri 15 mesi e un’altra delibera dell’Aeeg, ad aprile di quest’anno, che fatto chiarezza sugli importi dovuti da ciascun gestore perché qualcosa iniziasse a muoversi: a quest’ultima delibera, infatti, erano allegati gli elenchi degli Enti d’Ambito che hanno rispettato i tempi e le modalità di calcolo dei rimborsi secondo i criteri indicati dall’Autorità, ma anche una sorta di black list degli Enti d’Ambito che non hanno mai risposto al regolatore.

I conti dell’Autorità

Il calcolo dei rimborsi secondo l’Autorità  “è stato elaborato dagli Enti d’Ambito – e da noi verificato – seguendo precisi criteri fissati dall’Aeeg, in continuità con le regole tariffarie previste per il periodo 2012-2013 e nel rispetto del principio del ‘full cost recovery’, che prevede la ‘copertura integrale dei costi’ di gestione (investimenti compresi) mediante la tariffa. In base a questo principio di piena copertura dei costi, è stata data la possibilità di detrarre alcune voci quali gli oneri fiscali e finanziari e gli accantonamenti per la svalutazione crediti, limitatamente a un valore quantificato secondo criteri di efficienza da parte degli Enti di Ambito”, spiega Alberto Biancardi, componente del Collegio dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. E aggiunge che “per gli Enti d’Ambito che non hanno adempiuto alle nostre richieste di chiarimento, abbiamo determinato l’importo da restituire, escludendo i valori ritenuti inammissibili in un’ottica di tutela degli utenti. Inoltre, per gli Enti d’Ambito che non ci hanno trasmesso né la richiesta quantificazione, né altre informazioni utili – anche a seguito dell’intimazione loro inviata – abbiamo quantificato forfetariamente la quota che ogni gestore deve restituire a ciascun consumatore finale”.

Rimborsi entro 30 giorni

Adesso la palla è nelle mani dei gestori cui – come sottolinea Biancardi – l’Autorità ha ordinato di procedere alla restituzione all’utenza della componente remunerazione del capitale investito, come calcolata dai relativi Enti d’Ambito, ovvero come determinata dall’Autorità, nel primo documento di fatturazione utile (la delibera è datata 11 aprile 2014), trasmettendo all’Autorità stessa, entro i successivi 30 giorni, apposita comunicazione in ordine all’avvenuta restituzione”.


Fonte: il salvagente.it
di Valentina Corvino

4 risposte

  1. Salve,
    vorrei gentilmente sapere,se il rimborso verrà comunicato dall’acquedotto, e se il rimborso,dato che ho pagato le bollette di acqua a peso doro mi verranno restituito quello che ho pagato in più grazie
    Saluti
    Luigi de Marco

  2. Quanto costeranno al governo i voti per essere confermato, seppur indirettamente?
    Tranquilli, tanto a pagare saranno solo i non evasori, la minoranza silenziosa che fa capo a GRILLO, quindi l’opposizione vera, quelli contro, le ruberie di stato.

  3. Adesso vedrete che si inventeranno una strana domanda da fare per ottenere questo rimborso,ed alla fine non restituiranno un bel niente come al solito.

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