Coro di no alla norma che reintroduce il balzello. Ma Bankitalia è favorevole.
Una pioggia di emendamenti per modificare la norma che reintroduce l’anatocismo, una pratica bancaria, eliminata nella legge di stabilità varata a fine 2013, che costringe a pagare chi ha un debito gli interessi sugli interessi. La norma è contenuta nel dl imprese, in corso di esame al Senato, ma ancora non è noto chi l’abbia introdotta. E su questo è stato molto critico il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, autore dell’emendamento che cancellò a suo tempo l’anatocismo, e che ha lanciato un duro attacco all’ “anonimo” relatore, chiedendo chiarimenti e invitando il governatore Ignazio Visco a riferire in Parlamento su quale sia la posizione di Bankitalia.
Favorevole Bankitalia
Boccia parla di una beffa, in quanto risulta sconosciuta la paternità della nuova norma, un po’ come accaduto qualche settimana fa sull’immunità per i senatori nella riforma costituzionale. Il ministro allo Sviluppo, Federica Guidi, ha preso le distanze, mentre la Banca d’Italia ha difeso a spada tratta la norma, attraverso le parole del direttore del Servizio di stabilità finanziaria Giorgio Gobbi, che in audizione in Commissione Attività produttive in Senato ha affermato: “Qualsiasi paese che non abbia una legislazione islamica accetta l’applicazione degli interessi composti, nessuna economia di mercato può funzionare senza questo meccanismo”.
La replica: “Interessi anche sul credito”
Qualcuno in Parlamento, nel frattempo, ricorda però che la norma sull’anatocismo prevede il pagamento degli interessi sugli interessi, sia attivi che passivi. In sostanza, non si tratterebbe di una prassi da considerare esclusivamente “a vantaggio” degli istituti di credito, che vi sono parimenti sottoposti quando si tratta di spesare, ad esempio, depositi o emissioni obbligazionarie. Il provvedimento potrebbe così subire degli “aggiustamenti” nei dettagli tecnici, ma restare in vigore durante il passaggio in Commissione.
Fonte: il salvagente.it