MESTRE. Rispettare regole rigide e restrizioni, in particolare durante i periodi festivi, è senza dubbio una impresa. Ma quello che sta succedendo a Mestre in questi giorni è davvero preoccupante e, avverte Carlo Garofolini, presidente dell’Adico “così si rischia di essere travolti a gennaio da una terza ondata e questa volta il lockdown totale sarà inevitabile”. L’associazione dei consumatori ha ricevuto questa mattina segnalazioni di ogni genere sugli assembramenti che si sono registrati nella terraferma durante il week end. “Ristoranti e bar pieni – attacca Garofolini – code gestite con difficoltà fuori dai negozi. Tra l’altro in una città come Mestre, anche considerando la chiusura nei festivi e prefestivi dei centri commerciali, lo shopping si concentra solo in centro, piazza Ferretto e zone limitrofe, dove, fra l’altro, ci sono numerosi negozi con le serrande abbassate da tempo”.
Adico ha anche intervistato alcuni esercenti che lavorano nella zona di piazza Ferretto. Gli affari non mancano, dicono i diretti interessati, ma la gente sembra non capire o non voler capire che non si possono formare assembramenti.
Eppure, come di racconta qualche barista e ristoratore della zona, a volte è una impresa controllare la situazione. “Gli esercenti ci raccontano situazioni incredibili – continua Garofolini – gruppi di dieci, quindici persone che pretendono di sedersi tutti assieme, altri che arrivano a pochi minuti dalle 18 e si arrabbiano se li si manda via o se si chiede loro di fare in fretta. Gente che si siede come d’obbligo e dopo dieci minuti si alza per andare fuori a fumare. Molti avventori, poi, stanno nel locale fino all’ultimo minuto per poi alzarsi proprio alle 18 in punto accalcandosi tutti davanti alla cassa”.
Sabato, seguendo racconti e segnalazioni, la situazione è apparsa fuori controllo. “E non sono solo i giovani il problema, anzi – continua Garofolini -. Sinceramente ci sono anche tavolate di tre, quattro anziani, tutti attaccati, senza mascherina seduti a bere e mangiare per ore”.
Adico si appella al buon senso di tutti. “Bisogna fare uno sforzo anche se può risultare pesante – conclude Garofolini -. Siamo tutti stanchi, esausti ma ci troviamo di fronte a un evento eccezionale. Servono anche maggiori controlli da parte dell’amministrazione comunale che non mi pare molto impegnata su questo fronte. Ma, al di là di tutto, il primo mezzo per uscire da questo incubo è affidarsi al buon senso e alla buona volontà di tutti”.
Una risposta
Non è questione di ondate, il virus c’è e non ha mai smesso di vivere, c’è solo e una unica ondata, sempre e continua senza nessuna interruzione, speriamo solo che si attenui veramente ma succederà solo con il vaccino: è la sola unica speranza
Su la mascherina …. e avanti sempre