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Assicurazione obbligatoria per bici e monopattini? La scelta spetta ai singoli stati, lo dice Bruxelles

Non arrivano buone notizie da Bruxelles per gli automobilisti, categoria già tartassata in ogni singolo Stato dell’Unione. L’Rc auto andrà pagata sempre e non potrà essere sospesa, anche se la macchina resta ferma in garage per mesi. La decisione – che manifesta anche le grandi difficoltà di prevedere l’interruzione non programmata della stessa Rc – si accompagna a una scelta di segno opposto che riguarda biciclette e monopattini: saranno i singoli Paesi della Ue a decidere se rendere o meno obbligatoria l’assicurazione. “Nel primo caso – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – la sospensione temporanea dell’Rc sarebbe di certo una soluzione gradita ai più ma non è neppure di così facile soluzione. Teniamo conto che, soprattutto per le moto, esistono già polizze che consentono di interrompere l’assicurazione per determinati periodi dell’anno, definiti al momento della stipula. Di solito il contratto è più oneroso”. Diverso il discorso per bici e monopattini nei confronti dei quali Adico chiede una particolare attenzione. “Sia ben lungi da noi la demonizzazione dei monopattini – continua Garofolini – e di tutti i mezzi a basso se non nullo impatto ambientale. Insistiamo però sulla loro regolamentazione. Non devono andare sopra i marciapiedi, per esempio, questo deve essere tassativo. E nemmeno raggiungere certe velocità. Di recente abbiamo chiesto proprio il sequestro di bici o monopattini che corrono nelle zone riservate ai soli pedoni e la nostra proposta, a giudicare dalle reazioni anche sui social (facebook), pare essere gradita ai cittadini. Quindi, invito il nostro governo a rendere obbligatoria l’assicurazione per questi mezzi”. Garofolini rileva come a Mestre, a esempio, “vigili e ausiliari consumano i fischietti per bloccare le bici che corrono in piazza Ferretto, anche quando la piazza è vuota. Mentre sotto i portici  e sui marciapiedi i mezzi a due ruote sfrecciano senza controllo. Bisogna fermare soprattutto loro, perché rappresentano un pericolo molto più grande di chi passa in bici in piazza, molte volte a orari in cui non c’è nessuno”.  

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