Attenzione ai botti di Capodanno, l’allarme della Sima (Società Italiana Medicina Ambientale)

Manca una manciata di giorni al 31 dicembre ma già da prima di Natale c’è chi scoppia botti e petardi a ogni ora del giorno e della notte, preparandosi alla nottata più rumorosa dell’anno. Più gli anni passano, però, e più singoli cittadini decidono di smettere di utilizzare questo genere di mezzi di divertimento, che oltre ad inquinare possono essere pericolosi per la propria salute e per quella dei tanti animali domestici e selvatici che ogni anno vengono spaventati a morte dai forti boati provocati dai petardi.

In vista del Capodanno la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) lancia l’allarme sui botti di fine anno, che oltre a rappresentare un pericolo per la salute umana determinano danni pesantissimi sul fronte ambientale.

«In base ai dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, tra il 2012 e il 2022 si sono registrati in Italia 6 morti e 3.040 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di Capodanno – analizza Sima – Ma non sono solo gli esseri umani a subire le conseguenze dei botti: si stima che nell’ultima notte dell’anno siano circa 5mila gli animali, tra domestici e selvatici, che perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti».

C’è poi la questione ambientale, «considerato che i botti di fine anno generano una impennata dell’inquinamento dell’aria: durante tutto l’anno i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% di Pm10 presente nelle città italiane – spiega Sima – ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme, raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo, ed un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte (con un aumento del +1900% rispetto ai valori massimi di legge)».

«Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani – Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere».

«Per tale motivo come Sima rivolgiamo un appello ai sindaci di tutta Italia, affinché in vista della notte di Capodanno varino ordinanze anti-botti che, oltre a salvare vite umane e tutelare gli animali, eviterebbero effetti devastanti sulla qualità dell’aria con benefici per la salute pubblica», conclude Miani.

«Non bisogna poi dimenticare l’ingente quantità di rifiuti prodotta, che è sotto i nostri occhi ogni primo dell’anno» avverte Sima. La stima conservativa della Società Italiana di Medicina Ambientale è che «circa 60.000 involucri, pari a circa 3-6 tonnellate, di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno rimangano nelle strade e nelle piazze delle nostre città. Si tratta peraltro di rifiuti difficili da differenziare perché composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla ed il restante 30% da polvere pirotecnica (in massima parte nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame)».

Fonte: Laleggepertutti.it

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