La vicenda di un cittadino di Mirano (VE) era iniziata nel 2007
(Mestre, 13 maggio 2014) Ennesimo caso di bollette del gas spropositate. Protagonista questa volta, suo malgrado, è un cittadino di Mirano (VE), Franco Dal Corso, che nel 2007 si è visto arrivare un conto di quasi 20mila euro a causa del malfunzionamento del contatore. Tanto per avere un’idea del paradosso: nell’arco di 35 giorni risultavano consumati 30mila metri cubi di gas, quando per fare un confronto, una famiglia per riscaldare un appartamento di medie dimensioni può arrivare ad utilizzare tra i 1.500 e i 2mila metri cubi l’anno.
A seguito dell’intervento di Adico – Associazione Difesa Consumatori – che ha proceduto con una prima diffida nel settembre 2013, durante un tentativo di mediazione tra le parti è emerso che la fatturazione non poteva evidentemente essere corretta, e la posizione contabile del signor Dal Corso è quindi stata sospesa in attesa di una risoluzione.
Tra scambi di documentazioni e solleciti vari la vicenda si è conclusa positivamente a fine aprile 2014 con lo storno da parte di Enel dell’intero importo. Con un risparmio quindi da parte del socio Adico di quasi 20mila euro.
“I casi di bollette pazze sono sempre numerosissimi – commenta Carlo Garofolini, presidente Adico – Il consiglio è di rivolgersi al nostro Sportello Debiti e Crediti per essere assistiti in maniera adeguata dal nostro staff legale. Se non dovessero emergere errori di conteggio imputabili alla società erogatrice del servizio pubblico, la strada che di solito perseguiamo è quella della mediazione con la proposta di un piano di rientro che possa dare una boccata di ossigeno al nostro socio, quindi di una rateizzazione”.