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BOLLETTE DEL GAS SALATISSIME PER L’AMBULATORIO, IL MEDICO DI BASE DI MORIAGO (TREVISO) CHIEDE AIUTO ALL’ADICO E OTTIENE UNA RIDUZIONE DI 1.600 EURO SULLE FATTURE

Per circa tre anni ha chiesto al Comune di Moriago (Treviso)spiegazioni per quelle bollette del gas così salate, relative alla erogazione del riscaldamento per il periodo novembre 2009 – aprile 2013, nei due ambulatori che il Comune gli ha dato in affitto, e nei quali ha svolto per circa nove anni l’attività di Medico di Medicina Generale. Un addebito eccessivo, secondo il diretto interessato, più di 2.000 euro all’anno per un importo complessivo di 9.600 euro. Ora, pur di fronte all’assenza di risposte e di chiarimenti da parte dell’amministrazione comunale, il dottor. Benvin ha pagato 8.000 euro per queste fatture sospese giungendo ad un accordo bonario con il Comune grazie all’intervento dell’Adico. La vicenda, in realtà, si è trascinata per molto tempo, proprio perché, come spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione, “alle legittime richieste di spiegazione da parte del nostro socio circa i consumi addebitati e i calcoli effettuati per ripartire le spese della fornitura, non sono mai state fornite risposte”. Il medico – che operava in due ambulatori di proprietà del Comune, uno a Moriago e uno  Mosnigo – riceveva dall’amministrazione una richiesta di pagamento del gas erogato che onorava regolarmente. Ad un certo punto, però, Nicola Benvin ha cominciato a chiedere spiegazioni per quelle richieste di rimborsi così salate. “Il nostro socio – spiega ancora Garofolini – ha ritenuto davvero eccessivo l’addebito delle utenze evidenziando anche una inappropriata erogazione del riscaldamento durante le ore di ricevimento dei pazienti, dato che lo stesso veniva spesso attivato la domenica ed era a volte spento in fasce orarie utili di giorni lavorativi, non proprio la situazione ideale per un ambulatorio medico e sopratutto per i pazienti. Per questo decideva legittimamente di sospendere il pagamento delle fatture chiedendo formalmente al Comune chiarimenti ed un eventuale riconteggio. Con il nostro ufficio legale – continua Garofolini – e per merito del nostro socio che ha voluto comunque porre fine a una disputa che lo aveva molto amareggiato, abbiamo trovato un accordo bonario con il Comune e abbiamo definito una transazione di 8.000 euro, sottoscritta da entrambe le parti”. Nel frattempo, nel 2013,  il medico ha dovuto lasciare l’ambulatorio di Mosnigo poiché la struttura doveva essere abbattuta a seguito del progetto di riqualificazione della piazza (l’amministrazione aveva proposto una sola possibile sede alternativa, ritenuta però economicamente e contrattualmente non sostenibile dal medico) e l’anno successivo lasciava anche l’altro ambulatorio comunale, quello di Moriago, per trasferirsi in una nuova struttura poco distante non di proprietà del Comune.

 

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