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Bugie, firme false, comunicazioni fuorvianti: decine di utenti mestrini, soprattutto anziani, “raggirati” dai fornitori di luce e gas. La denuncia di Adico

MESTRE. Promesse irrealizzabili, contratti non richiesti, comunicazioni fuorvianti, come la fine del mercato tutelato per il 31 dicembre 2022 (quando invece è slittato, ancora una volta, al 10 gennaio 2024). Mentre i rincari mordono famiglie e imprese, i fornitori di luce e gas, che in Italia sono più di 500, si scatenano per guadagnare clienti. Nelle ultime settimane si sono impennate le richieste di assistenza pervenute ad Adico soprattutto da parte di anziani mestrini caduti nella rete di venditori disonesti, particolarmente agguerriti in questo periodo, con le tariffe dell’energia più che raddoppiate rispetto al 2021.

L’associazione nel solo mese di agosto ha aperto una ventina di pratiche, in media una al giorno, senza contare le segnalazioni quotidiane di utenti che denunciano comportamenti scorretti e chiedono informazioni sulle procedure di recesso.

“La situazione è fuori controllo – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’associazione -. Sono nate una miriade di aziende di luce e gas, molte volte locali, che propongono contratti senza comunicare tutti i relativi costi o che si affidano a venditori porta a porta e a call center troppo spesso disonesti. D’altra parte, negli ultimi tempi, gli utenti sono a caccia del risparmio e mai come ora i venditori hanno vita facile e propongono tariffe mirabolanti. Fra l’altro molte aziende non riescono a stare sul mercato e falliscono, lasciando il cliente a piedi, nel limbo della salvaguardia. Proprio in considerazione di ciò, Adico ha deciso di siglare una convenzione con la mestrina S4 Energia, garantendo così trasparenza, totale correttezza, tariffe giuste e certe”.

Ma quali sono le principali “casistiche” seguite dall’associazione in tale ambito a favore dei propri soci mestrini? Vediamo.

Comunicazioni fuorvianti (fine del mercato tutelato) “Le comunichiamo che entro il 31 dicembre finisce il mercato tutelato e deve dunque scegliere al più presto un fornitore nel mercato libero”. Il classicissimo annuncio fasullo che imperversa da anni – da quando è stata comunicata la scomparsa del mercato di maggior tutela, poi sempre rinviata, che ospita fra il 25 e il 30% degli utenti – ora diventa un mantra. Il motivo? Per le utenze domestiche (per le partite iva il passaggio è già avvenuto) la fine del “tutelato” era stata fissata, effettivamente, al 31 dicembre 2022 ma con l’ultimo decreto milleproroghe si è definito l’ennesimo rinvio a fine dicembre 2023. In quanti lo sanno?

Contratti non richiesti. Molti utenti mestrini denunciano ilo passaggio a un nuovo fornitore senza aver mai firmato nessun contratto. Alcune aziende, per questo motivo, sono già state multate dall’Autority.  Ma come può succedere di ritrovarsi con un nuovo gestore inconsapevolmente? Una volta il problema era legato solo ai contratti stipulati al telefono dove, con un semplice “sì”, ci si può trovare con una nuova azienda senza averne coscienza. Purtroppo, però, sono aumentate esponenzialmente le vere e proprie truffe caratterizzate da firme false e dati personali carpiti all’utente con i mezzi più svariati.

Costi non comunicati. Stiamo seguendo anche molti casi di persone che chiedono il recesso dal contratto dopo aver scoperto l’esistenza di spese non comunicate. Un fornitore padovano, per esempio, propone le proprie offerte “dimenticando” di comunicare un costo fisso dui 50 euro mensili.  

Promesse fasulle. In tempi di rincari, non mancano le aziende di energia che promettono mare e monti, con tariffe al chilowatt o al metrocubo totalmente fuori mercato che, se applicate davvero, porterebbero al rapido fallimento del fornitore stesso.

Le false referenze. Restaun classico quello del venditore che si presenta a nome di altre compagnie, solitamente quelle più note, mostrando di conoscere tutti i dati dell’interlocutore e proponendo poi l’offerta di un fornitore differente.

In tutti questi casi il consiglio è di affidarsi a persone esperte in grado di intervenire con tempestività e cognizione di causa. Purtroppo succede spesso che l’utente, da solo, non riesca a ottenere nulla, neppure una semplice risposta dalla controparte.

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