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BULLISMO, VITTIMA UN GIOVANE SU DUE

Più della metà dei ragazzi italiani ha subito, nel corso del 2014, almeno un atto di bullismo o è stato vittima di comportamenti offensivi e violenti da parte di coetanei. È il dato (allarmante) che emerge dalla rilevazione “Aspetti della vita quotidiana”, resa nota ieri dall’Istat. Complessivamente, il 52,7% dei giovani tra gli 11 e i 17 anni è stato vittima di prepotenze. Addirittura, il 9,1% ha dichiarato di essere stato preso di mira dai bulli una o più volte la settimana, mentre il 10,7% meno di qualche volta a settimana, ma comunque una o più volte al mese. Il 32,9%, infine, ha subito atti di bullismo qualche volta nel corso dell’anno, mentre il 47,3% mai.
I comportamenti violenti e irrispettosi dell’altro sono più frequenti tra i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni (22,5%) che tra gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni (17,9%). A essere prese di mira sono soprattutto le femmine (20,9%) rispetto ai maschi (18,8%). Scorrendo i dati, si scopre poi che i più maleducati sono gli studenti dei Licei (19,4%) rispetto a quelli degli istituti professionali (18,1%) e degli istituti tecnici (16%).
A livello territoriale, gli episodi di bullismo sono più frequenti al Nord, dove le vittime assidue di soprusi raggiungono il 23% della popolazione tra gli 11 e i 17 anni. «Considerando anche le azioni avvenute sporadicamente, cioè qualche volta nell’anno – si legge nel rapporto dell’Istat – sono oltre il 57% i giovanissimi oggetti di prepotenze residenti al Nord».
La violenza viaggia anche in Rete e i ragazzi, utilizzatori di cellulare e Internet, vittime del cyberbullismo sono il 5,9%. In questo caso le offese arrivano via sms, chat o attraverso i vari social network, su cui ormai i giovanissimi trascorrono una parte importante delle proprie giornate.
«La diffusione delle nuove tecnologie – commenta Simona Caravita, psicologa dell’Università Cattolica – ha favorito l’incremento del cyberbullismo, contribuendo all’impennata dei casi. Questi dati – sottolinea l’esperta – inattesi in queste dimensioni e quindi ancora più preoccupanti, richiamano gli adulti a recuperare il ruolo di guida dei nostri ragazzi».

Fonte: Avvenire

Una risposta

  1. E ci si meraviglia? In un paese che oramai ha disatteso da molti decenni la frase : “la tua libertà termina, nel punto in cui inizia, la libertà altrui.Le cause? Il lassismo sociale,culturale,della scuola,l’impotenza educativa degli insegnanti,dei tutori dell’ordine,la perdita di autorità dei genitori,indebolita dai concetti moderni dei classici cervelloni strizzacervelli,da leggi, scritte appositamente per poter divenire inefficaci, che non fanno più paura a nessuno . Svegliatevi…….stiamo affondando .

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