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Lavoro, cambiano i contratti a termine: fino a tre anni senza causale

I contratti a tempo determinato potranno essere sempre senza causale fino a 36 mesi. Il ministero del lavoro conferma quanto anticipata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nella presentazione del Jobs Act: “Con l’entrata in vigore del decreto legge il datore di lavoro può sempre instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato senza causale, nel limite di durata di trentasei mesi. Viene così superata la precedente disciplina che limitava tale possibilità solo al primo rapporto di lavoro a tempo determinato. Inoltre, la possibilità di prorogare un contratto di lavoro a termine in corso di svolgimento è sempre ammessa, fino ad un massimo di 8 volte nei trentasei mesi”.

Il ministero spiega poi che “rimane, quale unica condizione per le proroghe, il fatto che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato”. Confermato anche il limite del 20% di contratti a termine che ciascun datore di lavoro può stipulare rispetto al proprio organico complessivo”. Tuttavia resta la possibilità di modificare il limite con una contrattazione interna che tenga conto delle esigenze “connesse alle sostituzioni e alla stagionalità”.

Fonte: repubblica.it

2 risposte

  1. Qualcosa FONZI doveva fare, quello che non si capisce, queste nuove norme uscite, dalle teste pensanti del PD, come il ministro del lavoro, hanno come maggior opposizione, altre teste pensanti dello stesso partito a cominciare dalla stessa CAMUSSO, allora mi chiedo, questi cattocomunisti, non hanno ancora superato le loro radici, saranno i lavoratori a pagare per i loro litigi interni, è questo che accade con governi non usciti dalle urne, ma imposti dal MONARCA.

  2. Possibile che non ci sia uno che abbia il coraggio di dire “O tutti o nessuno”. Finiamola con lavoratori di serie a e lavoratori di serie m…a. Non è più accettabile che solo i dipendenti del privato debbano stare con la spada di Damocle sul collo col terrore di un licenziamento o di un fallimento ed altri” pagati” con i soldi di tutti, fare sonni tranquilli per tutta una vita. La mobilità se necessaria deve essere estesa a tutti senza nessun tipo di privilegio.Questa è giustizia ed equità.

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