Cerca
Close this search box.

Canali Rai “invisibili” da marzo, anche gli albergatori di jesolo si uniscono alla protesta partita da Adico

Venezia. Dai cittadini di Venezia agli albergatori jesolani. Si arricchisce di nuovi protagonisti la protesta partita da Adico ancora a maggio contro la Rai, colpevole di non aver fatto ancora nulla per sistemare il grave disservizio che dallo switch off di marzo impedisce a molti utenti di vedere i canali della tv pubblica. La nostra associazione, com’è noto, è intervenuta più volte sia a livello mediatico che a livello legale (diffida) per ridare visibilità, in senso letterale, alla programmazione della rete pubblica, a favore soprattutto delle persone anziane particolarmente legate ad alcune trasmissioni Rai. Gli albergatori di Jesolo hanno ora comunicato la volontà di non pagare il canone fino a che la situazione non verrà risolta. Una scelta in linea con la posizione di Adico che, a novembre, ha predisposto una diffida (andata a ruba) per i cittadini interessati dal disservizio nella quale si comunica la possibilità di stralciare dalle bollette della luce il costo del canone, perché non dovuto a fronte di un servizio “invisibile” per cause non imputabili al potenziale fruitore.

“Da quanto ci hanno comunicato le persone che hanno inviato individualmente la diffida – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – la Rai sta rispondendo con il consueto refrain: il canone è una tassa sul possesso dell’apparecchio e quindi va pagato al di là del fatto che la Rai si veda o meno. Peccato che non abbia senso riferirsi al canone come a una tassa di possesso dell’apparecchio tv, perché di fatto non è così. Quei soldi, infatti, finanziano la programmazione della tv pubblica e non certo dei canali privati. E il canone è definito un “abbonamento” nello stesso decreto che lo regola e che, udite udite, risale al 1938 ed è, per usare un eufemismo, alquanto inattuale. L’abbonamento, va da sé, è un contratto mediante il quale, pagando un determinato prezzo, si ha diritto per un certo tempo a un determinato servizio. E qui il servizio non c’è”.

La posizione molto forte assunta dagli albergatori di Jesolo, che raccolgono anche le vibranti proteste dei propri ospiti, rappresenta un’ottima sponda per proseguire questa battaglia nell’ambito di una situazione assurda e grottesca, vista la palese ingiustizia che stanno subendo i tanti utenti penalizzati dallo switch off. “Come si dice – conclude Garofolini – l’unione fa la forza ed è ormai evidente che di fronte al sostanziale disinteresse o (speriamo) imbarazzo della Rai, più siamo a far sentire la nostra voce e meglio è. Non è più possibile che gli utenti si ritrovino mensilmente in bolletta i 9 euro o i 18 euro, se la fatturazione è bimestrale, per un canone che non ha senso di essere pagato se la programmazione non è visibile”.

4 risposte

  1. Buonasera, volevo chiedere come posso individualmente e personalmente contribuire al contrasto della riscossione di questo obsoleto abbonamento. Non c’è modo di protestare in modo uniforme e solidale?
    Grazie e buon lavoro.

    1. Salve signor Davide, vedo che la Rai è pronta a tutto per difendere il canone…neppure di fronte a questo enorme disservizio riescono a essere quantomeno un po’ aperti…è una tassa sul possesso dell’apparecchio, dicono rifacendosi a una norma del 1938. Come se i soldi che paghiamo non servissero a finanziare la loro programmazione….purtroppo in Italia è molto difficile anche impostare una class action. Comunque vi teniamo informati su qualsiasi iniziativa intraprenderemo contro la Rai e il canone.
      Un saluto
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  2. Concordo pienamente con l’impostazione di Adico e di tutti coloro che, hanno mandato la difida.IO direi di denunciarli per estorsione o quantomeno tentata estorsione,perche’ è chiaro e il codice civile lo prevede,che se io non vengo soddisfatto dal servizio che ho sottoscritto di volere e vedere,e non lo vedo.di per sè è una inadempienza contrattuale.Poco conta che,una legge del 1938 stabilisca che la tassa in quanto tale,va soddisfatta.Dimentica la RAI che,tale legge si riferiva alle radioaudizioni e non prevede nulla sulle frequenze televisive.

    1. Ciao Carmine, sappi che la Rai sta rispondendo, rifacendosi sempre alla famosa legge del 1938 e specificando che è a coniscenza del problema e che si è mobilitata per risolverlo…speriamo bene.
      Un saluto
      Gianluca – tuo ex calciatore alla Pro Mogliano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Post recenti

Newsletter Adico

Iscriviti subito alla nostra newsletter, riceverai notizie e informazioni sulle nostre attività!




Con l'iscrizione dai il consenso al trattamento dei tuoi dati personali! Prima di inviare e acconsentire prendi visione dell'informativa sul trattamento dei dati nella sezione privacy policy*

Continuando a navigare nel sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici neccessari che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.