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CARTELLE EQUITALIA DA CAPOGIRO, ADICO NEL 2016 SEGUE 92 CASI. RECORD PER UNA TABACCAIA CON 500 MILA EURO DI PRESUNTO DEBITO. GAROFOLINI: “BENE ABOLIRE L’ENTE DI RISCOSSIONE, SUPERIAMO CERTI MECCANISMI DA STROZZINAGGIO”

Il record? Una ex tabaccaia veneziana che si ritrova con una cartella esattoriale da 500 mila euro per teorici contributi non pagati all’Ente previdenziale e alla Camera di Commercio.  Poi a due commercianti di Mira è stata richiesta la somma di 400 mila euro e a un imprenditore l’importo contestato è di 351 mila euro. Sono solo alcuni (eclatanti) esempi di persone che si sono rivolte all’Adico dopo aver ricevuto la classica cartella di Equitalia, contenente cifre da capogiro e spesso più che raddoppiate a causa delle sanzioni comminate dall’ente di riscossione dei crediti che ora il governo Renzi intende chiudere. In generale, nel solo 2016, da gennaio a settembre, il nostro sportello debiti e crediti sta seguendo 92 casi (81 veneziani), un vero e proprio record che mette in evidenza il difficile rapporto fra i cittadini e il Fisco. La cartelle riguardano soprattutto multe, contestazioni dell’Inps per mancati contributi, bolli auto, anche canoni tv non onorati. “Le persone che si rivolgono a noi – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – lo fanno con un misto di rabbia e di timore nei confronti di Equitalia. Contestano il tono minaccioso, le sanzioni eccessive, spesso le difficoltà nel farsi accordare le rate. Con il nostro ufficio legale abbiamo smontato molto spesso le loro pretese. Per esempio l’ex tabaccaia alla quale sono stati chiesto 500 mila euro per debiti molto vecchi ha disconosciuto in modo categorico le proprie firme sulle cartelle. E ancora, un commerciante mestrino ha ricevuto dall’Ente riscossore la richiesta di pagare una multa presa a Roma nel 2012 quando il nostro socio, che non è mai stato nella capitale, non aveva ancora l’auto”. Ora naturalmente le posizioni debitorie non verranno cancellate. Però, come spiega ancora Garofolini, “ora ci attendiamo un Fisco più giusto, più equo, comprensivo anche nell’accordare la rate. Se le persone hanno dei debiti, è giusto che questi debiti vengano pagati, per carità. Ma, vista anche la difficile situazione che stiamo vivendo, serve più collaborazione da parte di tutti e bisogna superare certi meccanismi che hanno il sapore dello strozzinaggio”.

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