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CARTELLE EQUITALIA, DA OGGI I MODULI PER LA SANATORIA. ADICO OFFRE SERVIZIO DI ASSISTENZA E DI CONSULENZA AI SOCI

Da lunedì prossimo circa 20 milioni di contribuenti potranno decidere di fare pace con il fisco scaricando dal sito di Equitalia i moduli per richiedere la rottamazione delle cartelle esattoriali già notificate, che valgono la bellezza di 42 miliardi di euro. Un’operazione che se non verrà corretta in corso di iter di approvazione del decreto legge sulla sanatoria rischia di discriminare i contribuenti più fedeli o meno sbadati, quelli che hanno iniziato a pagare dopo l’avviso bonario che precede la notifica della cartella o chi ha vinto il primo grado di giudizio tributario, entrambi esclusi dalla rottamazione, scandita da quattro date che sarà bene ricordare.

In tale contesto Adico si mette a disposizione dei propri soci per informazioni, chiarimenti e assistenza alla compilazione dei moduli 

Presentare la domanda  

Entro il 23 gennaio 2017 bisognerà presentare domanda ad Equitalia o consegnando il modulo allo sportello o per via telematica. Entro il 24 aprile la stessa Equitalia comunicherà gli importi da pagare. La sanatoria vale anche per le notifiche di accertamento dell’Agenzia delle entrate e riguarda Irpef, Irap, Ires, contributi previdenziali ed Inail, Iva, esclusa quella dovuta da import e multe stradali. Anche se su queste ultime bisogna versare interessi legali e spese di notifica. Su tasse e contributi la rottamazione consentirà di non pagare le sanzioni e i salatissimi interessi di mora. Ovviamente si deve pagare per intero l’importo relativo a tasse, contributi e multe con l’aggiunta delle spese legali, uno 0,5% che scatta dal mancato versamento della somma dovuta alla data di notifica della cartella esattoriale. Per chi ha avuto una cartella notificata otto anni fa il risparmio si aggira sul 50%, dicono le simulazioni effettuate dallo studio del tributarista Gianluca Timpone. Attenzione: si può presentare domanda anche per le cartelle che avevamo già iniziato a pagare a rate, massimo 72 o 120 per chi è in difficoltà finanziarie. «Ma aderendo alla sanatoria le rate si ridurranno solo alle 4 previste dal nuovo decreto», spiega Timpone.

Le incognite  

La rottamazione prevede infatti che il pagamento possa avvenire massimo in quattro rate, le prime tre, ciascuna di un terzo dell’importo complessivo, da saldare entro il 15 dicembre del 2017. La quarta da liquidare entro il 15 marzo del 2018. Se si salta il pagamento di una rata o solo si ritarda il pagamento dell’ultima arriva il salasso, con rischio pignoramento casa, perché si tornano a pagare tutto in una volta gli importi della nuova rottamazione e delle eventuali vecchie rate con tanto di sanzioni e interessi di mora. Un esborso al quale molti non potrebbero far fronte, tant’è che in sede di conversione del decreto si pensa di tener salva la vecchia rateizzazione delle pendenze anche per chi avesse avuto difficoltà a star dietro ai nuovi tempi di pagamento della sanatoria. E siccome le quattro rate rischiano di essere pesanti per chi alla nuova rottamazione aggiunge gli importi da pagare della vecchia rateizzazione, il governo sta pensando anche ad un accordo con gli istituti di credito per prestiti ad hoc a tassi agevolati.

Liti pendenti  

Chi ha un contenzioso tributario dovrà rinunciarvi se vorrà aderire alla sanatoria. Fatto che secondo alcuni esperti di diritto tributario potrebbe aprire la strada a ricorsi fino alla Corte Costituzionale. «Ma il controsenso – spiega sempre Timpone – è che il contribuente che abbia vinto un primo grado di giudizio non potrà comunque aderire alla sanatoria e se in secondo grado dovesse avere la peggio dovrebbe pagare anche sanzioni e interessi di mora». Un’incongruenza che si spera possa essere corretta anche questa in sede di conversione del decreto.

Fonte: articolo tratto da La Stampa

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