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Città invase dallo smog, l’appello di Adico: “il blocco delle auto non basta, sì a incentivi per i mezzi pubblici”

“Sì alle misure antismog, ma non indirizzate esclusivamente nei confronti dei soliti “noti”, soprattutto gli automobilisti. Servono incentivi per i mezzi pubblici e interventi contro altre forme di inquinamento spesso sottovalutate. Penso in particolare agli aerei e alle navi da crociera”. Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, lancia un appello ai comuni veneziani, impegnati nella difficile battaglia per abbattere i livelli di pm 10 presenti nell’aria. “In questi giorni – continua il rappresentante dell’associazione – si parla molto dell’inquinamento che invade le nostre città. Inutile dire che la questione è preoccupante e spesso sottovalutata dalle persone.  La difesa dell’ambiente è una delle nostre priorità per questo ci permettiamo di suggerire a chi ci governa di prevedere un piano organico e generale per affrontare questa piaga. Il blocco della auto non è sufficiente a risolvere la situazione”.  

Come riporta il quotidiano on line Veneziatoday, l’aria resta molto inquinata a Venezia e in buona parte della sua provincia. Tutte le centraline di rilevamento Arpav nel territorio del comune capoluogo hanno registrato per 9 giorni consecutivi una concentrazione di pm10 superiore ai 50 microgrammi per metro cubo, valori per cui la qualità dell’aria è considerata «scadente» o «pessima». I dati definitivi di oggi, 9 gennaio, non sono ancora disponibili, ma le previsioni dell’agenzia ambientale regionale indicano ancora valori ben al di sopra della soglia. Lo stesso sarà domani.

Nei comuni dell’agglomerato che comprende Marcon, Martellago, Mira, Quarto D’Altino, Spinea, Scorzè e Venezia, e in quelli con popolazione superiore ai 30 mila abitanti (Chioggia e San Donà di Piave) è già operativo il livello “arancio” del piano anti smog, che prevede una serie di divieti e obblighi su circolazione stradale, combustioni e riscaldamento casalingo. Il livello di allerta successivo è il “rosso” e va attivato dopo 10 giorni consecutivi di superamenti: una condizione che probabilmente si verificherà, visto il perdurare delle condizioni meteo sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti in atmosfera. Bisogna però attendere il prossimo giorno di controllo, che è lunedì 13 gennaio: per adesso, fino a quella data, resta valido il codice arancio.

L’effettiva efficacia di questo tipo di misure è un discorso a parte, visto che il rispetto di molte di esse è affidato alla coscienza dei singoli cittadini. Resta il fatto che l’area della pianura padana è una delle più inquinate in assoluto e che in Veneto la qualità dell’aria deve fare i conti con la somma di diversi fattori: soprattutto gli effetti generati dalle diverse sorgenti di emissione in atmosfera e le condizioni atmosferiche di elevata stabilità e scarsa circolazione dei venti.

Una risposta

  1. Non solo automobili…
    Purtroppo abitudini molto radicate fanno si che l’aumento delle polveri sottili c’è stato dalla sera del 5 gennaio a causa dei vari falò , per lo più non autorizzati e quindi non esistenti, non controllati dalle autorità competenti.
    Poi la colpa va a chi usa l’auto anche se per poche volte alla settimana per necessità.
    Ma guardiamoci attorno per favore!

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