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Con un semplice “clic” perde il ristoro di 5 mila euro. Guida turistica mestrina si rivolge all’Adico per recuperare l’indennizzo. Garofolini: “falla clamorosa nel sistema informatico del Ministero”

MESTRE. E’ bastato un semplice clic, effettuato solo per ricontrollare la domanda e per mostrare alla sorella come si compila il modulo. Et voilà, come per magia (una magia nera, però), Alessandra Massignani, guida turistica mestrina, ha perso in questo modo il ristoro riservato dal governo alla categoria, più che mai penalizzata dal Coronavirus che di fatto ha bloccato il comparto da marzo 2020. La disavventura della guida, che ora si è affidata all’ufficio legale dell’Adico – rappresenta un po’ l’emblema di questo periodo surreale in cui alcuni meccanismi, soprattutto sul fronte dei ristori, non hanno funzionato al meglio (per usare un eufemismo). Ora, però, Massignani, senza l’indennizzo che ha un tetto massimo di 5 mila euro a persona, si trova letteralmente priva di entrate per un errore da imputare esclusivamente al sistema informatico creato per l’invio delle istanze.

Secondo quanto riferito dalla donna, la domanda per l’aiuto economico è stata presentata il 19 novembre e protocollata con successo dalla direzione generale del Turismo. Qualche giorno dopo la guida turistica ha visionato la domanda senza peraltro apportare alcuna modifica ma solo per mostrare alla sorella, impegnata nello stesso settore, come muoversi. Proprio alla vigilia di Natale, Alessandra Massignani ha ricevuto l’inattesa e ferale notizia dalla direzione del Turismo: “la tua domanda è stata annullata”. Un colpo durissimo per la donna che ha anche subito una doppia beffa: la sorella ha ottenuto il ristoro e oltretutto i soldi messi a disposizione dal governo sono risultati in eccedenza, dunque i richiedenti hanno ottenuto di più rispetto al tetto massimo di 5 mila euro. “Sembra tutto assurdo – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – un sistema che dovrebbe garantire in tutto e per tutto questi lavoratori rimasti senza un euro, commette delle leggerezze tali da prevedere l’annullamento della domanda solo con la semplice visione della stessa. E il tutto senza un messaggio di avvertimento, senza una segnalazione. Da nessuna parte, fra l’altro, è specificato che entrando nella domanda la si cancelli automaticamente. Qui ci troviamo di fronte a un banale vizio informatico che però può rovinare una famiglia. E temiamo che la nostra socia non sia l’unica ad aver subito questo incredibile torto”. Ora l’ufficio legale dell’Adico agirà nei confronti della direzione generale del Turismo e del Ministero per affrontare subito la questione e ottenere giustizia anche in vista della seconda tranche di ristori.

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