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IL CONTO SALATISSIMO, I PREZZI CHE AUMENTANO DA UN GIORNO ALL’ ALTRO, LA SCORTESIA DEL PERSONALE. DUE TURISTI INGLESI SCRIVONO AD ADICO PER PROTESTARE CONTRO UNA TRATTORIA-PIZZZERIA DI VENEZIA. GAROFOLINI: “QUESTI ESERCENTI ROVINANO IL NOME DELLA NOSTRA FAVOLOSA CITTA’”

Il prezzo del dolce che da un sera all’altra cresce di due euro, il servizio che da 9 euro e 53 centesimi (costo già alquanto salato) passa a 20 euro e 70 centesimi, la cortesia quasi eccessiva del primo giorno che si trasforma in scortesia e maleducazione. C’è tutto il repertorio della Venezia “castiga-turisti” nell’esperienza vissuta da una coppia di Essex fra il 17 e il 18 luglio scorsi e raccontata in una lettera mista di delusione e rabbia inviata alla nostra associazione con tanto di scontrini allegati. La disavventura della coppia maturata in una trattoria-pizzeria di San Marco dimostra ancora una volta il pessimo comportamento di alcuni esercenti nei confronti dei turisti visti spesso come clienti da spennare senza riguardo. “Nella lettera inviataci dalla coppia inglese – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – i due malcapitati raccontano di essere andati in questa trattoria una prima volta il 17 luglio, dove sono stati accolti come dei re, con una gentilezza che gli stessi turisti definiscono quasi eccessiva. Alla fine hanno pagato 73 euro per un antipasto, due dessert, un caffè, un liquore e un vino. Hanno pensato che il conto fosse salato, ma alla fine normale per una città turistica. Il giorno dopo sono tornati per mangiare ma puntando a tagliare un po’ i costi, eliminando per esempio il liquore fatto pagare il giorno prima 8 euro a bicchiere. Hanno preso un antipasto, due secondi di pesce, un vino e gli stessi dessert del giorno prima per un totale di 158 euro. Una cifra esagerata, ovviamente, con 40 euro per i secondi di pesce, 18 euro per il vino ma soprattutto, 10 euro per i dessert, due euro in più del giorno prima quando avevano ordinato gli stessi identici dolci, e 20 euro per il servizio, contro i circa 10 euro del giorno prima”. Alle proteste dei due turisti, come si legge ancora nella lettera, “la coppia è stata liquidata con arroganza e quando il giorno dopo i due inglesi sono tornati ancora per protestare, sono stati accolti in malomodo e hanno ricevuto la proposta di restituzione dei quattro euro per i dolci, una specie di ammissione di colpa. Naturalmente – continua Garofolini – non è la prima volta che i turisti vengono trattati in questo modo a Venezia ma la lettera inviata alla nostra associazione evidenzia in modo inequivocabile la grande delusione e il rammarico di chi viene nella nostra favolosa città portando anche risorse e torna a casa con l’amaro in bocca pensando che tutti i veneziani siano pronti a raggirarli. E’ una vergogna che dovrebbe finire, per questo invitiamo tutte le persone che abbiano vissuto esperienze simili a segnalarcele perchè solo così si possono cambiare certi comportamenti a dir poco vergognosi che rovinano il nome della nostra magnifica città storica”.

 

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