Un anno fa, le prime richieste di conversione predisposte e inviate per conto dei soci. A primavera, il sollecito mandato dalla nostra associazione in seguito alle risposte evasive ricevute. Ora, una richiesta di incontro urgente, in assenza del quale partiranno le prime azioni legali vere e proprie. Insomma, la battaglia di Adico per ottenere il cambio delle lire in euro prosegue senza sosta e fino a quando non ci saranno risposte concrete da parte della Banca d’Italia e dal Ministero dell’Economia e della Finanza in ordine alla sentenza 216/2015 con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del decreto del 2011 del governo Monti, che aveva anticipato di tre mesi la possibilità di convertire le lire in euro. “Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – perché qui siamo di fronte a una sentenza non rispettata e questo è inconcepibile. Le risposte fornite fino ad ora dalla Banca e dal Mef sono del tutto arbitrarie se non assurde. Per questo ora abbiamo chiesto un incontro urgente nel tentativo di risolvere la questione prima di passare a una vera e propria azione legale, forti delle nostre ragioni”.
Ecco il testo della raccomandata inviata a Banca d’Italia e Mef.
Come Associazione dei consumatori stiamo tutelando gli interessi di circa 100 soci che si sono rivolti al nostro ufficio legale in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale n.216/2015 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 26 del decreto legge n. 201/2011 con la conseguente riviviscenza del dirittto in capo ai possessori di lire di ottenerne la conversione in euro.
Adico ha dunque proceduto, nel gennaio dello scorso anno, alla richiesta di conversione per conto dei propri associati, ricevendo una risposta negativa dalle motivazioni manifestamente arbitrarie, discriminatorie e, soprattutto, in contrasto con quanto statuito nella richiamata pronuncia della Corte Costituzionale.
Di recente i nostri soci hanno inviato una nuova diffida, convinti fermamente delle loro ragioni, alla quale avete risposto in modo interlocutorio.
Con la presente comunicazione, dunque, siamo a richiedervi un incontro urgente allo scopo di trovare una soluzione conciliativa per i soci che per nostro tramite hanno già richiesto la conversione e che intendono proseguire la loro battaglia anche, se necessario, in sede giudiziale, convinti, riteniamo a ragione, che vi siano tutti i presupposti per ottenere un provvedimento favorevole da parte dell’Autorità Giudiziaria.
In tale contesto, perseguendo la nostra “mission” che prevede in primo luogo l’esplicazione di tutte le attività necessarie per raggiungere una intesa stragiudiziale, gradiremo poter avviare un tentativo di accordo transattivo prima di passare al giudizio di un Tribunale.
5 risposte
Sono con voi e vi ricordò che io ho denunciato penalmente Monti con tutto il parlamento
Grazie per la sua solidarietà in questa difficile battaglia.
Distinti saluti
Gianluca Codognato
ufficio stampa Adico
In realtà per bontà propia come se l’Italia fosse sua il Gent. Prodi ha svalutato la lire del 50%. In altre parole la Grmania è stata così furba da fa pagare ai Paesi che hanno aderito all’euro di pagare l’unificazione della Germania. se ricordiamo il marco come valutzione sta intorno alle 1000 lire poi spoporzionatamente è rimbalzata a giocvare al rialzo. Questa è la verità
ci sono novità dopo la vostra raccomandata di gennaio 2017?
Salve, noi abbiamo scritto più volte sia alla banca che al Mef, purtroppo la risposta è rimasta invariata e riassumibile così: cambiamo gli euro solo a chi abbia prova scritta della richiesta fatta a suo tempo. Praticamente, nessuno. Le dico però che con l’avvocato che ha seguito la vicenda stiamo studiando un’ ultima azione sotto forma di causa. Il problema è che dobbiamo trovare un gruppo di persone (magari quelle con le somme più importanti) che accettino di partecipare a questa attività che potrebbe aprire la strada per convertire i soldi anche agli altri.
Distinti saluti
Gianluca Codognato
uff. stampa Adico