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CRISI DELLA COOPERARTIVA CARNICA, SOLUZIONE A META’ PER I SOCI PRESTATORI. GAROFOLINI: “BUON PUNTO DI PARTENZA, MA I RISPARMIATORI DOVREBBERO RIAVERE TUTTO CIO’ CHE HANNO VERSATO”

La crisi della Cooperativa Carnica (Coopca) ha portato alla chiusura di alcuni punti vendita anche nel Veneziano e diversi soci (o, meglio, ex soci) prestatori si sono rivolti all’Adico per farsi tutelare. Riportiamo dunque un articolo tratto dai giornali del Gruppo Finegil (Nuova Venezia, Mattino Padova, Corriere Alpi, Tribuna) che ricorda come, tramite la Cooperativa Alleanza 3.0, apre la strada alla copertura del 50% del valore dei songoli  libretti. “La soluzione proposta e riportata dai giornali – commenta Carlo Garofolini, presidente Adico – è sicuramente un buon punto di partenza, ma alla fine i risparmiatori si troveranno con la metà di quanto versato e non ci sembra giusto. Invitiamo i soci prestatori della Coopca a rivolgersi alla  nostra sede che, tramite il proprio ufficio legale, sta valutando le azioni necessarie per ottenere totale soddisfazione rispetto a quanto versato”. Ecco l’articolo riportato oggi dai quotidiani Finegil.

“Un senso di gratitudine viene espresso dai soci prestatori, verso l’azione di solidarietà attraverso la quale non si sentono lasciati soli, non si sentono abbandonati”.

A raccogliere le impressioni è il presidente di Legacoop FVG, Enzo Gasparutti, che ha voluto partecipare e continuerà a farlo, ad alcuni degli incontri con i soci prestatori di Cooperativa Carnica (CoopCa) duramente colpiti dalla crisi della stessa, per l’erogazione dell’aiuto concreto – frutto dell’intervento di solidarietà messo in atto da Coop Alleanza 3.0 con il contributo anche di alcune altre cooperative del Friuli Venezia Giulia – che copre il 50% del valore dei libretti dei prestatori e che dal 22 agosto ad oggi, ha visto evase circa 400 richieste delle 2300 pervenute (su 3236 soci prestatori CoopCa).

Gli incontri proseguiranno, in questa prima fase fino al 31 ottobre, nei cinque distretti (Tolmezzo, Udine, Pordenone, Monfalcone per Trieste e Gorizia, Mestre per il Veneto).

“Gli appuntamenti, gestiti dal Comitato di soldarietà attiva, a cui ho voluto partecipare e che seguirò ancora – come ha indicato Enzo Gasparutti, presidente di Legacoop FVG – stanno dando un riscontro positivo. I soci prestatori, pur esprimendo anche la loro delusione e la loro rabbia, apprezzano l’azione di solidarietà. Questi incontri mi hanno consentito di verificare che i soci non si sentono lasciati soli, non si sentono abbandonati. L’auspicio è di recuperare la fiducia verso il mondo cooperativo compromessa dagli errori di pochi”.

“Coop Alleanza 3.0, con la partecipazione di alcune realtà del mondo cooperativo – ha proseguito Gasparutti – ha preso una decisione importante che dimostra che il sistema cooperativo, i valori della mutualità e della solidarietà sono concreti. Questo ci distingue dalle altre realtà imprenditoriali, se pensiamo a quanto sta avvenendo nel sistema bancario e nei casi di crisi delle società per azioni”. Gasparutti ha sottolineato, inoltre, l’impegno straordinario del Comitato nell’organizzazione e nei rapporti con i soci prestatori di Coopca, finalizzati all’erogazione della solidarietà che, come ricorda, viene esplicato in modo gratuito.

“Dagli scambi di opinione avuti con i soci sono emersi anche alcuni elementi di disinformazione – ha aggiunto – fra cui l’idea che il rimborso del 50% dei loro crediti provenga dalla stessa Coop Carnica, mentre si tratta di un aiuto che proviene, come detto, da Coop Alleanza 3.0 e senza il quale i soci di CoopCa avrebbero perso tutto il loro credito di prestatori”.

Ma il contributo della cooperazione di consumo non è circoscritto al solo atto di solidarietà: “L’intervento su Trieste, con Coop Operaie e su Coopca, ha significato, in parte, anche dare continuità all’attività dei negozi, e mantenere i livelli occupazionali” ha indicato Gasparutti.

“Il mio impegno – ha concluso – è rivolto a far si che dalle difficoltà odierne si possa trarre l’insegnamento per segnare nuovi e più importanti traguardi nella costruzione di una organizzazione unitaria, nel sostegno alla buona cooperazione e per smascherare quella cattiva che in alcuni casi, soggetti spregiudicati, usano per propri tornaconti. Serve un maggiore e più stringente controllo

per evitare il ripetersi di fatti quali quelli che stiamo vivendo e per combattere fenomeni di cooperazione spuria. Per la realizzazione di questi obiettivi chiederemo un impegno anche alle istituzioni e alla politica e una maggiore attenzione al fenomeno della cooperazione mascherata”.

Una risposta

  1. Qui a Conegliano (TV) c’era una Coopca.
    Si poteva diventare azionisti anche con una singola azione societaria, che dava diritto ed accesso a molti prodotti con forti sconti promozionali riservati ai soli azionisti.
    Il tutto con una ventina di Euro.
    Dopo breve tempo il negozio diventò DiCo, sempre medesima sede della Coopca a Tolmezzo, ma gli azionisti Coopca non avevano privilegi nei negozi Dico.
    Per fortuna mi fermai in tempo…

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