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Da idea straordinaria a iniziativa bislacca. Il contributo d’accesso a Venezia piace sempre meno. Adico: “siamo stati i primi a bocciarlo”

“Siamo i primi in Italia!”. Era questo, molti mesi fa, l’orgoglioso motto del Comune di Venezia per esaltare la scelta “rivoluzionaria” di introdurre un contributo d’accesso nella città storica. Ora – dopo aver incassato l’entusiastica approvazione di molte categorie economiche, albergatori in primis (tanto per i loro clienti il contributo d’ingresso non ci sarebbe..) – l’amministrazione comunale è costretta a rallentare di fronte alle vibranti proteste di molti cittadini. Adico, fra le pochissime realtà a schierarsi da subito contro la Venezia a pagamento, può cantare vittoria quantomeno perché il dibattito è aperto e lo stessa amministrazione ha deciso di coinvolgere gli abitanti circa un provvedimento che, fra mille deroghe e altrettante contraddizioni, sembra destinato a un clamoroso flop. Associazioni e cittadini potranno dire la loro nel portale… “Dime” (sic!!!) a dimostrazione che quell’idea unica in tutta Italia è forse “unica” per qualche valido motivo.

“Alcuni mesi fa sembrava che non ci fosse una voce contraria al ticket tranne la nostra – tuona Garofolini -. Abbiamo anche appoggiato l’iniziativa di un cittadino veneziano che vive all’estero e che aveva presentato una denuncia a Bruxelles sottolineando in particolare che il contributo viola il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Per il resto, sembrava che tutti fossero d’accordo. Poi è bastata un’assemblea partecipatissima in centro storico, durante la quale tanti cittadini si sono espressi contro questo biglietto d’entrata, assieme alle incertezze dell’amministrazione un po’ su tutti i fronti, in primo luogo sulle deroghe, per far cascare il palco. Noi speriamo che si rinsavisca e che si accantoni questo provvedimento che di fatto servirebbe solo a fare cassa. Intanto prendiamo atto che la nostra posizione, inizialmente alquanto impopolare, era in realtà quella della stragrande maggioranza dei veneziani”.

5 risposte

  1. I veneziani nn vogliono controlli in quanto un gran nro di veneziani specula sul turismo e sulla città affittando appartamenti abusivamente o facendo le guide e portando turisti in barca sempre abusivamente.

    1. Salve signora, qui però i controlli non sarebbero sui veneziani ma su chi viene da fuori. Purtroppo non credo che con il contributo d’accesso possa tornare utile per combattere le speculazioni e i raggiri nei confronti dei turisti. Staremo a vedere.
      Intanto buona serata
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  2. Vorrei sapere a quali categorie, certamente interessate, appartengono i “tanti cittadini” contrari.
    Come può valutare l’impatto un “veneziano” che però risiede all’estero ?
    Qual’è l’opinione dei veneziani non collegati al turismo che hanno difficoltà a camminare per le calli ed i ponti o a salire sui mezzi pubbloici per la massa dei turisti ?

    1. Salve signor Alberto, non mi baso sul socio che vive all’estero e che si è affidato a noi ma parlo soprattutto a questa assemblea che ha dato il là, poi, a molte prese di posizione di cittadini veneziani contro il contributo d’accesso.

      https://ytali.com/2022/09/22/stop-al-ticket-daccesso-la-grande-assemblea-dei-cittadini-veneziani/

      Prima si sentivano solo le opinioni degli albergatori, quando finalmente hanno parlato i veneziani, ci si è accorto che in fondo non c’era propriamente un plebiscito a favore dell’idea “unica in Italia e nel mondo”.

      GRazie, credo che ogni opinione su questo argomento possa fare solo bene alla nostra città.
      Un saluto
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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