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Dichiarazione dei redditi: 128 metri di guida e modelli. Una follia tutta italiana

Mentre in Adico continuano a fioccare le richieste per usufruire del servizio di assistenza alla compilazione del modello 730, il consueto dataroom di Milena Gabanelli, pubblicato sul Corriere, mette in luce tutta la complessità legata alla dichiarazione dei redditi in Italia. Da qui, la necessità di farsi assistere da persone esperte come i collaboratori della nostra associazione, nell’ambito di un sistema troppo “articolato” anche per pensionati e dipendenti (figuriamoci per gli autonomi).

Di seguito l’articolo pubblicato sul Corriere della sera e presentato durante il Tg di La7.

Perfino i commercialisti si lamentano. Proprio loro che hanno tutto da guadagnare: più è complessa la dichiarazione dei redditi e più i cittadini sono costretti a transitare dai loro uffici e pagare parcelle. Eppure da anni si dice: «Stiamo semplificando». Che non è vero si capisce guardando le istruzioni del 2023 relative alla dichiarazione dei redditi del 2022. Partiamo dal 730, che dovrebbe essere il più semplice perché riguarda i dipendenti e i pensionati: sono 144 pagine di istruzioni e 16 di modello, in totale 160 pagine. Quello delle persone fisiche (modello che possono utilizzare i professionisti e i lavoratori autonomi): sono 383 pagine di istruzioni (divise in tre fascicoli) e 51 modelli. Provando a misurarli sono rispettivamente 47 metri per il 730 e 128 metri per le persone fisiche. Nel 2013 si chiamava «Unico», ed erano 277 pagine totali. Quasi un raddoppio in 10 anni.

La giungla delle detrazioni

Il quadro più pesante del modello redditi persone fisiche (ma vale anche per il 730) è quello degli oneri e delle spese deducibili, che da anni ogni legge di bilancio sforna a getto continuo. Sulle 167 pagine totali di istruzioni del primo fascicolo, ben 54 sono costituite dal quadro RP (oneri e spese).
Nei nostri modelli non ci sono guide, bisogna fare riferimento alla normativa, che è enormemente complessa. Per esempio le spese sanitarie sono divise per patologie, per familiari a carico, per disabilità, per i cani guida, e spese veterinarie. E poi il Caf o commercialista devono conservarle per la verifica per 5 anni. Per spiegare come interpretare ogni singola casistica relativa a oneri e spese deducibili delle persone fisiche, l’Agenzia delle Entrate ha inviato a luglio 2022 due megacircolari (la n. 28 e la n. 24) per un totale di 549 pagine.
Il problema (che la riforma fiscale dice di voler risolvere) è proprio questa giungla di deduzioni e detrazioni, e se non si procede con un’opera di razionalizzazione e semplificazione non ne usciamo più.

Francia e Germania

In Francia le spese mediche stanno in una riga, e riguardano anche il coniuge più 2 familiari. Il contribuente deve indicare solo l’importo. In Italia invece il modello «redditi persone fisiche» è solo per singoli. La congiunta non si può fare. In Germania si compila online. Il contribuente (o chi per esso se autorizzato) entra nel sito dell’agenzia tedesca, si identifica fornendo le credenziali, e trova la compilazione guidata.

In Francia la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche è decisamente semplificata, in Germania un po’ meno. Per questa ragione le spese del commercialista o del Caf si possono detrarre. 

La precompilata? Siamo al 4% 
In Italia (come pure in Francia) abbiamo la «precompilata» per il 730, ed esiste dal 2015. Ogni anno l’Agenzia ne sforna 23, 2 milioni (che è il totale dei contribuenti che può utilizzarla). Funziona così: il contribuente la controlla, se i conti gli tornano, la rispedisce al mittente (senza passare dal Caf o dal commercialista).

Nel 2022 ne sono state accettate e rispedite senza modifiche 967.000. Vuol dire che il fisco ha fatto correttamente il suo dovere e il cittadino ha detto ok nel 4% dei casi (e quindi non è più richiesto conservare per 5 anni gli scontrini per le spese sanitarie). Su tutte le altre precompilate invece il contribuente, il suo commercialista o il Caf hanno dovuto metterci mano.

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