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DIFFICOLTA’ ECONOMICHE E PAURA DEGLI ATTENTATI, SOLO UNA FAMIGLIA VENEZIANA SU QUATTRO ANDRA’ IN VACANZA PER IL PONTE PASQUALE. BENZINA PIU’ CARA DELLO SCORSO ANNO. GAROFOLINI: “PER LA RIPRESA SERVE RIFORMA FISCALE”

C’è chi non si muove per problemi economici, che continuano a persistere insieme all’incertezza sul futuro. Ma c’è anche chi preferisce sfruttare il week end del 25 aprile, che contempla un ponte più lungo. Infine, e questa è la vera novità di quest’anno, c’è chi ha paura degli attentati, e ha dunque rinunciato a qualsiasi viaggio, temendo sia il volo in aereo che la visita a una località d’arte. Sono questi i motivi che terranno in città tre famiglie veneziane su quattro in questo week end pasquale, come rivela la consueta indagine svolta dall’Adico fra i suoi soci. Il questionario – al quale hanno risposto circa 200 iscritti e che non ha pretese statistiche ma indica comunque trend ben consolidati – conferma ancora le difficoltà del momento. In più, chi si muoverà in auto, o per raggiungere qualche località di vacanza o per la sola gita fuori porta, dovrà fare i conti con l’aumento del costo del carburante, il cui prezzo è cresciuto rispetto alla scorsa Pasqua del 6% per la benzina e di quasi il 10% per il gasolio.
L’indagine evidenzia come il 76% del campione non sfrutterà il ponte pasquale ma se ne resterà in città, magari optando per la semplice gita fuori porta del lunedì di pasquetta. Fra questi, il 70% se ne sta a casa per problemi economici, un altro 16% sfrutterà invece il ponte del 25 aprile, mentre un restante 14% ha deciso di non muoversi perché ha paura degli attentati.
Per il pranzo di Pasqua, il 65% delle famiglie se ne starà a casa con una spesa a persona che può variare dai 18 euro (carne ) ai 24 euro (pesce) a persona. In ristorante si sborseranno in media fra i 30 e i 55 euro anche se molti menù arrivano fino ai 70 euro.
Chi parte sceglie soprattutto mete italiane (81% del campione) e non solo le solite città turistiche. Molti optano per le zone di mare, con la Sicilia in testa a tutte le preferenze. Londra, Parigi e Amsterdam le città prescelte da chi va all’estero.
Il capitolo benzina, come detto, non è confortante. Oggi a Mestre – territorio in cui i costi del carburante sono più bassi della media italiana grazie alla massiccia presenza di pompe bianche – la “verde” veniva in media 1,49 centesimi al litro (contro 1,40 di Pasqua 2016) e il gasolio 1,35 (rispetto a 1,23 del 2016). Per un pieno di benzina da 50 litri, dunque, si spendono 4,50 euro in più e per il gasolio (sempre 50 litri) 6 euro. Ma anche rispetto a qualche settimana fa il pieno di benzina costa un euro in più e quello del gasolio 50 centesimi.
“La nostra indagine – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – conferma tutte le difficoltà che stanno vivendo le famiglie veneziane in un territorio che continua a soffrire a livello economico. Naturalmente rispetto al periodo successivo al 2008, inizio della crisi, le cose sono leggermente migliorate. Ma fino a che non ci sarà una vera svolta, anche a livello fiscale, difficile prevedere grandi riprese. A nostro giudizio più di qualche persona, soprattutto anziana, ha rinunciato a qualche giorno di vacanza anche perché a marzo sono arrivate bollette altissime del gas, con tasse da capogiro. Ecco, se davvero si vogliono rilanciare i consumi, è necessario che si abbassi la pressione fiscale sulle famiglie e sul lavoro”.

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