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Era già tutto previsto: i primi giorni di saldi a Venezia sono un flop

Come purtroppo ampiamente previsto da un nostro sondaggio, i primi giorni di saldi a Mestre e a Venezia (ma, presumibilmente, in tutta Italia) sono stati un flop. Ecco il resoconto proposto da La Nuova Venezia.

VENEZIA. Poca gente a passeggio, la città ancora alle prese con la tinta arancione dettata dal Covid, ed ecco che la prima giornata di saldi invernali è rimasta in chiaroscuro. Tra Venezia e Mestre i sorrisi non sono molti, tra i negozianti, ma del resto c’era da aspettarselo.

Sia tra le calli del centro storico lagunare, che nelle piazze della terraferma, le vendite non sono ormai più quelle dei tempi d’oro, e neppure come quelle dello scorso anno. Come per l’estate passata, infatti, i saldi sono stati preceduti da un mese di vendite promozionali, divenendone quindi una ovvia coda. Ovunque sulle vetrine ci sono scritte che annunciano riduzione dei costi dal 20 al 70 percento, a seconda degli articoli. Siano queste scarpe, capi di abbigliamento, intimo o altri prodotti della nostra quotidianità. «Ci aspettiamo qualcosa in più della scorsa estate, volendo essere ottimisti» , commenta Maurizio Franceschi, dalla Confesercenti Metropolitana. «Conosciamo le problematiche che la gente sta vivendo tra pandemia, Dpcm che si susseguono e limiti di spesa nel portafogli. I saldi attirano sempre, in qualche modo, basta la parola. Ma quest’anno non abbiamo fatto alcuna indagine. A livello nazionale, mediamente riduzione di spesa pro capite prevista in questi giorni è di 70-80 euro rispetto al gennaio 2020. Si tira sempre più la cinghia. Certo, il passare da lunedì in zona gialla dà un po’ di speranza. Ripartirà la ristorazione, settore sempre utile al sistema del commercio. Darà anche la sensazione un po’ più di normalità alla gente, che potrà tornare al ristorante e a consumare al bar in maniera forse più serena rispetto allo stare in piedi o in coda per l’asporto. Quel che preoccupa, è che ormai la gente acquista solo se vede scritto sconti, e si è arrivati al punto che non si sa mai il valore reale del prodotto. Fin dalla grande distribuzione tutto si basa su questo, purtroppo, i tempi sono davvero cambiati». Tra i negozianti ci respirano preoccupazione e comunque anche un pizzico di speranza. «Non c’è la ressa che eravamo abituati a vedere gli anni scorsi», osserva Patrizio Deriu, responsabile di negozio allo Spaccio 5. «Molte persone hanno già fatto acquisti con la vendita promozionale di questo mese di gennaio, però in questo primo giorno di saldi abbiamo venduto parecchi K-way e giacconi. Il significato dei saldi si vanifica un po’ con le svendite precedenti, ma del resto c’è da aspettarselo». Marco Cappelletto, dall’omonimo negozio di scarpe di Piazza Ferretto, aggiunge: «La modifica del calendario dei saldi ha preso un po’ in contropiede la clientela, ma è una direzione nuova rispetto a quel che si è sempre fatto in precedenza. Non c’è da aspettarsi molto da questi saldi, gli acquisti sono pochi e la gente è chiusa in casa. Non muovendosi, consuma molto meno le scarpe, sembra strano a dirsi, ma la pensiamo così ormai. Soprattutto, si vende pochissimo tutto quel segmento di calzature che riguarda le cerimonie, le serate eleganti e la mondanità, essendo tutto bloccato dalla pandemia. Il nostro 2020 si è chiuso in perdita di sicuro, vedremo al momento di fare i conti come saranno andate le cose». Da Zancanaro, storica attività di abbigliamento e intimo sotto i portici della piazza mestrina, Anna Costantini spiega: «Da tre settimane siamo in vendita promozionale, con questi saldi su alcuni articoli i prezzi li abbiamo abbassati ulteriormente. Veniamo tutti da un anno difficilissimo nel settore del commercio, e penso che questa ulteriore fase di sconti invernali porterà a risultati inferiori rispetto agli stessi vissuti nel gennaio 2020. Non ci aspettiamo nulla di che, dalle prossime settimane, vedremo come andrà. Almeno, la vendita promozionale di questo mese di gennaio è stata per noi positiva».

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