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Fallimento thomas cook, tre cose da sapere sui risarcimenti

Oltre a rappresentare un problema enorme per alberghi e strutture ricettive, il fallimento di Thomas Cook ha lasciato circa 600 mila turisti (dei quali 150mila britannici) senza voli di ritorno, poiché la flotta di 41 aerei del tour operator inglese è bloccata a terra. Questo crack, senza precedenti per dimensioni, rappresenta il test più difficile per lo schema Atol, in pratica un fondo di garanzia finanziato dalle società del settore e amministrato dalla Civil Aviation Authority britannica per proteggere i consumatori dai fallimenti . I costi per il rimpatrio sono stati stimati intorno a 600 milioni di sterline (678 milioni di euro), il che rientrerebbe nelle disponibilità finanziarie di Atol.

  1. La Civil Aviation Authority si è occupata subito di organizzare i rimpatri su altri voli, ma non metterà in piedi un servizio di risarcimento per i pacchetti Thomas Cook fino al 30 settembre. Questo significa che i rimborsi arriveranno a novembre, poiché è già stato chiarito chele pratiche di rimborso verranno smaltite entro 60 giorni dal ricevimento di tutte le informazioni (più del doppio rispetto ai termini normali di 28 giorni, ma questo di Thomas Cook è davvero un caso senza precedenti).
  2. Lo schema Atol funziona solo per i voli provenienti e diretti dalla Gran Bretagna e per i pacchetti turistici completi.Chi ha comprato separatamente biglietti aerei e albergo ha minori possibilità di essere protetto da Atol, secondo fonti britanniche.
  3. Per chi non rientra nello schema Atol, è necessario chiedere il rimborso all’assicurazione privata che copre i pacchetti turistici delle agenzie di viaggio dai rischi di fallimento del tour operator.Ricordiamo che in Italia dal 2016 non esiste più il Fondo nazionale di garanzia per i viaggi organizzati, tristemente noto per i suoi tempi lunghissimi di rimborso esostituito da assicurazioni private (alle quali però alcune piccole agenzie potrebbero non aderire: il consiglio è sempre quello di leggere attentamente il contratto al momento dell’acquisto, soffermandosi su garanzie e tutele in caso di fallimento del tour operator).

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

 

Una risposta

  1. In Italia falliscono agenzie ricomposte aliunde e si inseriscono perdenti insinuazioni nelle procedure fallimentari dove FISCO, FORNITORI PUBBLICI, CURATORI si mangiano il poco ricavato. Un caro e notissimo amico AVVOCATO noto in tutta Europa mi dissuadeva ad avviare causa: non fare mai causa ad un uomo morto e rifiutava amichevolmente di aiutarmi.

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