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IN FAMIGLIA SONO IN DUE MA NELLE BOLLETTE DELLA TARI RISULTANO IN TRE. UTENTE MESTRINO SI RIVOLGE ALL’ADICO E OTTIENE DA VERITAS LA RETTIFICA DI DUE ANNI E MEZZO DI FATTURE

E’ possibile che Veritas, quando calcola il costo del servizio rifiuti (Tari) per i singoli utenti, sbagli il numero dei componenti della famiglia facendo così aumentare la fattura? E’ possibile, certo, come dimostra in modo esaustivo la storia di G.L.G., pensionato mestrino residente in via Pisani, che si è rivolto all’Adico dopo aver ricevuto la bolletta della Tari con una indicazione sbagliata dei componenti il nucleo familiare: tre invece di due. L’errore è stato commesso nelle fatture del 2015, del 2016 e pure nell’acconto del primo trimestre 2017, anche se l’utente aveva già segnalato il problema a Veritas. G.L.G. si è dunque rivolto all’ufficio legale dell’Adico attraverso il quale ha chiesto la restituzione di quanto pagato in più. Veritas, alcuni giorni fa, ha risposto scusandosi per il disagio ed emettendo una nuova fattura con i ricalcoli dai quali risulta un debito di 5,61 euro a favore dell’utente. “Il nostro socio – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ha ricevuto a gennaio la bolletta con l’acconto di 83,55 euro del primo trimestre 2017 per il servizio rifiuti. Si è così accorto che Veritas aveva calcolato l’importo basandosi su una famiglia di tre persone, invece che di due. Un problema che si era verificato anche nel 2015 e nel 2016 e che era già stato segnalato dal socio. Dopo il nostro intervento l’azienda ha ricalcolato l’acconto, abbassandolo da 83,55 euro a 60,25 e ha poi stornato 29,23 euro relativi ai calcoli sbagliati nel 2015 e altri 36,63 euro riferiti al 2016. Alla fine ne è scaturito un credito di circa 5 euro per il nostro iscritto”. A dire il vero, di recente altre due persone si sono rivolte alla nostra associazione denunciando lo stesso problema. Dunque, come ricorda ancora Garofolini, “è bene che gli utenti leggano sempre bene le fatture che ricevono, sia quelle di Veritas che di tutti gli altri gestori e fornitori di servizi. Naturalmente non c’è malafede in chi emette le fatture ma l’errore è sempre possibile. In questo caso il diretto interessato se n’è accorto e si è rivolto alla nostra associazione, risolvendo il problema. Ma la maggior parte delle persone paga senza assicurarsi che le cifre richieste siano corrette”.

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