VENEZIA. Al servizio “famiglia” di Adico accedono in molte persone. Fra queste, la maggior parte chiede l’assistenza dei nostri legali per affrontare una delle fase più delicate nel rapporto di coppia: la separazione o il divorzio. Non stupisce, dunque, che ancora una volta gli ultimi dati diffusi dall’Istat e relativi appunto a matrimoni in crisi confermano questo trend on continuo aumento.
Nel Comune di Venezia – secondo le elaborazioni di Adico su dati “demo-istat” – nel 2019 il numero delle persone divorziate supera quota 10 mila (10.275). La crescita rispetto al 2018, quando i divorziati erano 9.644, è rilevante: +6,5%. Andando in dietro di un lustro, al 2015, l’incremento denota tratti preoccupanti: +31,1% (da 7.828 ad, appunto, 10.275).
“Da noi si rivolgono coppie soprattutto giovani o relativamente giovani – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione dei consumatori -. Ma non mancano anche gli over 60 come testimoniato pure dai dati dell’Istituto di statistica. Non è facile per la vita matrimoniale e i motivi sono tanti e legati alle trasformazioni dei nostri tempi. Noi, ben lungi dal voler favorire queste pratiche, cerchiamo invece di affrontarle nel modo meno traumatico per i diretti interessati”.
Come segnala la stessa Istat, si possono identificare cause specifiche per questa situazione fra le quali segnaliamo:
-il ritardo nel passaggio alla vita adulta, con conseguente rinvio nel tempo delle decisioni di formazione della famiglia, subordinate alla sicurezza o continuità del lavoro, alla stabilità del reddito, alla ricerca dell’abitazione;
-l’emancipazione femminile, che ha condotto le donne ad una maggiore presa di coscienza del proprio status, collocandole anche al di fuori dell’ambito familiare e differenziando il loro ruolo nella società;
-le maggiori possibilità di spostamenti e di contatti sociali;
-l’affermarsi di una mentalità maggiormente individualistica rispetto al passato, che ha influenzato aspettative e aspirazioni dei singoli soggetti.
“Da parte nostra – conclude Garofolini – fra le concause non indicate in modo preciso dall’Istituto, aggiungiamo l’esplosione dei social che favoriscono nuove conoscenze, sebbene inizialmente virtuali, e rende facile incontrare persone conosciute nel passato”.