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FARE LA SPESA COSTA MENO: ECCO LE CITTA’ DOVE CONVIENE DI PIU’

La crisi economica ha insegnato l’accortezza e il risparmio anche nella spesa alimentare dei veneti, limitando consumi e costi. I consumatori hanno imparato a servirsi dei supermercato e dei discount soppesando le offerte e comparandole fra loro e scegliendo quindi i prodotti con più convenienza qualità-prezzo. Un altro piccolo cambiamento nelle abitudini alimentari è quello di preferire più frutta e verdura che carne. Oltre che un metodo per riequilibrare una dieta forse troppo ricca di proteine animali, è un piccolo espediente per spendere meno.
L’Adico, l’Associazione Difesa Consumatori ha svolto una serie di confronti e incroci di dati per capire l’andamento della spesa alimentare nel Veneto. Ne è uscito un quadro molto interessante.
«Dalla nostra immagine – spiega il presidente dell’associazione, Carlo Garofolini – emerge come i prezzi dei prodotti alimentari in Veneto non abbiano subito variazioni di rilievo negli ultimi mesi, anche se si registrano differenze fra Comuni e Comuni».
«Siamo ancora in un periodo di stagnazione – continua – e in questo ultimi tempi in molte realtà i prezzi sono andati anche in deflazione. Certo, per le famiglie, già alle prese con spese di ogni tipo, il fatto di non dover affrontare aumenti al supermercato è una cosa positiva. E’ pur vero che la deflazione è sintomo di una economia in crisi, che deve ancora riprendersi».
Su un paniere di 25 prodotti la spesa fra le più alte si registra a Belluno, 214,53 euro, ma il dato più significativo, come si vede in tabella, è il raffronto con il 20014. In questo caso a Belluno il costo del paniere è sceso dello 0,51%. I numeri migliori, cioè il costo minore è a padova, con 205,98 euro e un calo dell’1,02 % rispetto all’anno scorso.
«I Comuni che possono contare su un carrello meno costoso – spiega Garofolini – sono quelli in cui c’è una forte presenza di supermercati e di ipermercati, che ormai propongono offerte e promozioni su almeno un prodotto ogni quattro. Dove ci sono meno punti vendita, ma anche dove è più difficile l’approvvigionamento dei prodotti, i costi salgono, come in montagna, oppure nel centro storico veneziano».
A Venezia, però, si è registrato il calo percentuale della spesa del 2,3%, secondo solo a Verona (-2,4%). Lievi aumenti rispetto all’anno scorso si sono registrati a Rovigo (+0.87%), Treviso (+0.36%, e con 22,81 euro la Marca ha il record del costo del paniere) e Vicenza (+2,2% l’incremento massimo di tutte le province).
«Dall’indagine emerge comunque – conclude il presidente dell’Adico – che il livello della spesa non ha grandi variazioni nelle diverse realtà venete. Si è abbassato il costo della carne, perché ne è diminuito il consumo. I veneti, comunque, sono diventati molto accorti quando fanno la spesa e non si fanno più attirare dagli specchietti per le allodole».

Fonte: Il Gazzettino Nordest

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