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Finto dispositivo nello sportello bancomat di Intesa San Paolo a Favaro, pensionato mestrino alleggerito di mille euro. Interviene l’Adico

MESTRE. La truffa del finto sms (o dei finti codici), con in quali gli hacker stanno svuotando i conti bancari di ignari correntisti in tutta Italia, conosce una nuova evoluzione (o, meglio, involuzione) che ha già fatto alcune “vittime” allo sportello Atm di Favaro. La strategia è decisamente più invasiva di quella “a distanza”, perché richiede la presenza in loco dei truffatori stessi. E l’effetto, se vogliamo, è ancora più drammatico, come si deduce dalla vicenda di un pensionato di Favaro che ora si è appoggiato all’Adico per farsi assistere, dopo aver subito il furto di 1.000 euro dal conto.

Ma cos’è successo? Semplice. L’uomo si è recato in uno sportello Atm di Intesa San Paolo, a Favaro, per effettuare un prelievo e per controllare l’estratto conto. Al momento di andarsene, però, il suo bancomat è rimasto dentro la “cassaforte” lasciandolo spiazzato. A quel punto è intervenuto un giovane – secondo quanto riferito dalla “vittima” – che lo ha spintonato e ha digitato rapidamente alcuni numeri sulla tastiera per poi andarsene. A quanto pare, fuori un altro complice era intento a compiere misteriose operazioni nel proprio cellulare. Una volta ripresosi, il pensionato è andato a casa e ha chiamato il proprio istituto di credito per bloccare il bancomat. A quel punto, però, l’operatore gli ha comunicato il furto di mille euro, massimale di giornata. Mentre alcuni acquisti on line non sarebbero andati a buon fine.

Secondo quanto si è appreso dalla Forze dell’Ordine, altri correntisti avrebbero subito lo stesso trattamento in quello sportello Atm di Favaro, evidentemente poco sicuro. E il successo della truffa sarebbe determinato da un dispositivo, chiamato “lebanese loop” che, apposto sull’apparecchio di prelievo automatico, trattiene all’interno le carte inserite dagli utenti. La frode, in teoria, non prevederebbe una spinta ai danni della vittima, tutt’altro. Di solito il truffatore finge di intervenire per aiutare il malcapitato ma in realtà rimuove il congegno con il bancomat dentro. In questo caso, forse, qualche cosa è andato storto e il ladro ha utilizzato le maniere forti.

“Ormai ci eravamo abituati alla solita tecnica del finto sms e dei finti codici – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – una modalità efficacissima senza contatto diretto fra truffatore e truffato. Se vogliamo, questa strategia è ancora più odiosa perché mette di fronte la vittima al carnefice, come quando i ladri rubano in appartamento mentre le persone dormono. Anche in questo caso, però, chiederemo alla banca la restituzione dei mille euro perché è la banca che ha il compito di vigilare sul proprio sportello. Sembra impossibile che un malvivente riesca a inserire quel dispositivo, senza che nessuno della banca se ne renda conto. Inoltre lo sportello in questione, a quanto pare, non garantisce la necessaria sicurezza agli urenti. Tutti ottimi motivi per richiedere il risarcimento dei soldi rubati”.   

Ma come difendersi da questa frode? Ecco alcuni consigli utili per non subire questo raggiro, secondo un decalogo diffuso anche dalle Forze dell’Ordine.

1) Verificare l’apparecchiatura alla ricerca di eventuali anomalie e modifiche;

2) Controllare la fessura d’ingresso della carta bancomat: se sporge, se si muove o si stacca, se è di colore differente rispetto a quelli della banca o se ci sono resti di silicone o nastro adesivo, potrebbe significare che è stata manomessa

3) Controllare la tastiera, verificando che non sia presente una microtelecamera nascosta in un foro o in un contenitore e controllare se anche la tastiera è ben fissa.

4) Prestare attenzione ad inusuali dispositivi, fogli, pezzi in plastica aggiuntivi di colore diverso, porta-depliant, residui di colla o nastro adesivo sugli sportelli bancomat;

5) In caso di dubbio: non introdurre la tessera e non inserire il Pin.

6) Digitare il codice Pin nascondendo con il palmo dell’altra mano l’operazione e accertatersi che nessuno stia osservando;

7) Non accettare aiuto da estranei

8) Se il distributore non restituisce la carta meglio non allontanarsi dallo sportello, avvisare le Forze dell’Odine e il numero verde apposito;

9) Bloccare immediatamente la carta quando ci si accorge di non esserne più in possesso;

10) Non gettare la ricevuta alla fine della transazione.

2 risposte

    1. Signora Marina, siamo noi che ringraziamo lei per la costante fiducia e per gli apprezzamenti. Per noi sono di grande stimolo come le ho già detto in altre occasioni.
      Grazie, grazie, grazie!
      Gianluca

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