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Fioccano le cartelle esattoriali per canoni Rai… già pagati. Adico chiede l’annullamento delle sanzioni

MESTRE. Sarà la smania di recuperare risorse, tanto più in questo periodo economicamente devastante. O forse saranno le falle di un sistema che deve controllare i pagamenti di milioni di famiglie in tutta Italia. Sarà quel che sarà, come cantava Tiziana Rivale, fatto sta che negli ultimi tempi l’ufficio legale dell’Adico ha avviato diverse contestazioni all’Agenzia delle Entrate di Torino a fronte di cartelle esattoriali per canoni Rai teoricamente non onorati dai diretti interessanti ma in realtà già pagati o non dovuti. Le ultime due pratiche, in ordine di tempo, affrontano entrambe le casistiche. A un 50enne impiegato mestrino l’Agenzia delle Entrate chiedeva 270 euro per tre anni di canone ma la persona in questione ha potuto dimostrare che la tassa è stata regolarmente spalmata nelle bollette della luce, come testimoniato chiaramente dalle fatture conservate a casa. L’uomo, però, ha dovuto affidarsi all’Adico per far valere le proprie ragioni e tutto per un errore addebitabile solamente all’Agenzia delle Entrate o a chi ha il compito di verificare la regolarità dei pagamenti. A una azienda veneziane, invece, sono stati richiesti tramite una cartella esattoriale sempre tre anni di canone arretrati ma in questo caso tramite l’associazione i titolari hanno evidenziato di non possedere e di non aver mai posseduto una televisione all’interno della ditta. E pure qui è stato necessario chiedere l’annullamento della sanzione tramite l’Adico.

“Anche alla nostra associazione, qualche anno fa, arrivavamo continue richieste di pagamento del canone pur se non dovuto – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Certo, può succedere di sbagliare però poi spetta alla “vittima” dell’errore perdere tempo e spesso soldi per aggiustare la situazione. In ogni caso, al di là del canone, suggeriamo ai contribuenti di controllare sempre con molta attenzione le eventuali cartelle esattoriali, perché, come dimostrano queste vicende, l’errore da parte delle Entrate non è infrequente come non sono infrequenti le richieste di pagamento per importi prescritti. Se si hanno dubbi meglio farsi leggere la cartella da persone esperte che, eventualmente, potranno procedere con la contestazione, se ne sussistono i presupposti”.      

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