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Fisco, 8 Italie nella mappa dell’evasione. A Roma e Milano il rischio è “medio alto”

A stilare la “nuova” mappa, che accomuna gruppi di province per indicatori di fisco, criminalità ed economia è l’Agenzia delle Entrate. Gli obiettivi sono la lotta all’evasione e migliori servizi. In tutto 11,2 milioni di italiani vivono in province ad alta “pericolosità fiscale”. Seguono 9,4 milioni a rischio medio alto (con le aree di Roma e Milano). Ben 23,3 milioni abitano invece in aree a basso rischio.

Lo studio. Lo studio, il cui obiettivo non è quello strettamente repressivo dell’evasione ma punta al miglioramento dell’efficienza sul territorio dell’Agenzia delle Entrate, nasce da una seria e rigida analisti statistica che ha utilizzato 245 variabili raccolte da fonti ufficiali. Non c’è stata nessuna scorciatoia statistica per criminalizzare aree, ma la volontà di comprensione di realtà complesse che richiedono una diversa risposta dell’amministrazione fiscale, anche in termini di servizi resi sotto forma di assistenza e comprensione dei problemi.


LA MAPPA DELL’EVASIONE

Da “Pericolo Totale” a “Stanno tutti bene”, la scala tonale della mappa tracciata sullo stivalone italiano dagli esperti dell’Agenzia delle Entrate ha tantissime

sfumature: passa per le aree a basso sviluppo ed alta evasione (“Niente da dichiarare?” è il nome del gruppo) a quelle con molte attività manifatturiere (“L’industriale”), dalle province “Equilibriste” alle due aree metropolitane di Roma e Milano (“Metropolis”), per esaminare anche i due gruppi “Rischiose abitudini” e “Non siamo angeli”, quest’ultima con un tasso di pericolosità fiscale intermedia, ma non certo ottimale.

Rischio totale per 11,2 residenti. La ricerca non conta i residenti, ma basta sovrapporre una mappa ai dati dell’Istat per scoprire che ci sono 11,2 milioni di residenti che abitano nelle province “Rischio Totale”, dove l’alta pericolosità fiscale e sociale si sposa con un bassissimo tenore di vita. Subito dopo ci sono 9,4 milioni di cittadini di altri due gruppi: i “Metropolis”, con i 7,1 milioni di residenti delle province di Roma e Milano e i “Niente da dichiararè”. Tutti e due hanno un rischio di evasione medio alto, ma sono profondamente divisi dal tenore di vita e dalla pericolosità sociale, più alta nelle due grandi città.

Tax gap. Sono queste le aree che pesano di più nei 90 miliardi di “tax gap” calcolati dall’Agenzia in un altro studio consegnato in Parlamento questa settimana e che misura il divario tra quello che il fisco dovrebbe incassare e quello che raccoglie concretamente: colpa non solo dell’evasione ma anche di errori e di impossibilità a pagare il dovuto per mancanza di liquidità.

23,3 milioni in aree tranquille. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. Ci sono 23,3 milioni di cittadini che abitano in province che il fisco considera tranquille: sono il gruppo “Industriale” e “Stanno tutti bene”, nelle quali la pericolosità fiscale è bassissima così come il rischio sociale: in ordine alfabetico spaziano da Aosta a Udine ma riguardano province del centro nord spesso lontane dai grandi centri.

Sette filoni d’indagine. Lo spaccato dello studio dell’Agenzia delle Entrate, entra dentro le diverse realtà, indagando sette diversi filoni – 1) Dimensioni e popolosità del bacino, 2) pericolosità fiscale, 3) pericolosità sociale, 4) tenore di vita, 5) struttura produttiva, 6) l’accesso a servizi tecnologici, 7) presenza di infrastrutture – e, anche se potrà avere un risvolto nel misurare meglio le forze nella lotta all’evasione, potrebbe rappresentare un contrappasso per i dipendenti del fisco. Già perché – è scritto nello studio – nella valutazione dell’efficienza delle “direzioni provinciali dell’Agenzia “una Direzione provinciale può essere leader nella propria regione ma risultare poco efficiente nell’ambito del ‘cluster’ (gruppo) di appartenenza”.

fonte: repubblica.it

Una risposta

  1. Se si pensa che in ITALIA, il codice della strada, è il più rispettato, e basta fare un giro, per vedere decine di infrazioni, solo cosi si può immaginare la grandezza dell’evasione ITALIANA, immaginando che il versamento delle tasse dovute, è la cosa meno rispettata, quindi in proporzione, una voragine di evasione, non a caso l’ex capo del governo che ha guidato il paese per alcuni lustri, è stato condannato in via definitiva per evasione fiscale, questo popolo di potenziali evasori, vota, ed esprime il governo che fiscalmente gli è gradevole, essendo questi signori vicini al 50% degli aventi diritto al voto, sono determinanti per il nostro futuro, e tutto nelle regole della democrazia.

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