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IL FISCO ANNUNCIA LA TREGUA DI NATALE: NIENTE CARTELLE EQUITALIA FINO ALLA BEFANA

Niente cartelle targate Equitalia fino alla Befana. lo ha deciso il Fisco annunciando una tregua natalizia senza precendenti nella storia dell’agenzia delle Entrate. Insomma non ci sarà alcuna cartella Equitalia a rovinare il pranzo di Natale o il cenone di Capodanno. La decisione è arrivata direttamente dall’amministratore delegato della società, Ernesto Maria Ruffini, e riguarda tutti i cittadini, con l’eccezione dei casi inderogabili, dal 24 dicembre al 6 gennaio. Il provvedimento, rilevano dalla società, coinvolgerà centinaia di migliaia di famiglie e imprese. La decisione, come detto, non ha precedenti nei dieci anni di storia della società pubblica partecipata da Agenzia delle Entrate e dall’Inps e che lo scorso anno ha riscosso 7,4 miliardi e che prevede, nel 2015, di sfiorare gli 8 miliardi. Nel dettaglio, nel 2014 Equitalia ha inviato circa 30 milioni di atti, di cui – spiegano dalla holding – poco più della metà di sole cartelle, che in media raggiungono ogni settimana 300 mila contribuenti. Numeri che fanno capire ancora meglio la portata dello stop deciso per il periodo festivo, in cui saranno recapitate ‘soltanto’ alcune migliaia di atti e non i 250 mila previsti per quei giorni. “Equitalia vuole essere dalla parte degli italiani, non contro”, è la linea del nuovo corso avviato da Ruffini, “la sospensione è un atto di attenzione verso imprese e famiglie con cui stringere un nuovo Patto perché il recupero dei crediti e dell’evasione sono fondamentali, così come lo è poter avere gli italiani al proprio fianco”. Dalla società spiegano che grazie alle nuove norme approvate dal governo dal prossimo anno sarà introdotto l’obbligo per le società di usare la mail certificata per ricevere atti e cartelle, mentre per i cittadini sarà necessaria una richiesta diretta. Questo consentirà di semplificare procedure e burocrazia e di diminuire la massa di atti inviati per posta. Una misura che si accompagna con l’altra novità introdotta da ottobre, grazie alla quale rateizzare il debito con Equitalia è più facile. “Ad oggi circa la metà dei debiti dei contribuenti vengono pagati attraverso lo strumento della rateizzazione – spiegano da Equitalia – per poco più di 30 miliardi di euro. A testimoniare che è possibile trovare soluzioni positive per tutti, e in particolare per chi ha difficoltà. Tra poche settimane sarà possibile eseguire tutte le operazioni attraverso il sito istituzionale di Equitalia, così come saranno meno complesse procedure e passaggi amministrativi. Tutto per rendere più facile dialogare con i cittadini e rendere più semplice sanare le singole posizioni”.

fonte: repubblica.it

4 risposte

  1. Che sia vero che il fisco faccia di tutto per rendere più facile dialogare con i cittadini mi lascia alquanto perplesso, specialmente se ci riferiamo a Equitalia. Chiunque abbia ricevuto una cartella esattoriale da parte di questa “benemerita agenzia” si ricorderà fin che vive del tono minaccioso e intimidatorio che Equitalia usa nei confronti dei contribuenti, prima ancora di capire se si tratti di evasori o di cittadini che non sanno come districarsi nel marasma delle varie e intorcolate disposizioni fiscali, abbassando la mannaia degli interessi di mora con cifre da strozzinaggio vero e proprio verso tutti. Se l’intenzione è quella di voltar pagina verso i rapporti con gli utenti del fisco non basta una tregua natalizia: occorre una revisione più profonda dei metodi di riscossione.

  2. Il commento del 22.12.15 non fa altro che sottolineare come Equitalia non solo è un’agenzia arrogante e priva di ogni rispetto per i suoi malcapitati Utenti, ma in aggiunta manca di ogni coerenza e rispetto per le regole, regole che esistono anche e specialmente per chiunque, ente o persona, voglia farle rispettare agli altri e sanzionarli quando questo non avvenga. Non ultima in ordine di importanza aggiungerei l’incapacità procedurale, come sembra risultare dalle tante cartelle prescritte che comunque pervengono con toni intimidatori ai Cittadini destinatari.

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