Venezia. La solita telefonata del solito sedicente operatore della banca. Con una comunicazione però nuova (rispetto ai consueti standard) e anomala: “il vostro bancomat è scaduto e il nuovo è rientrato in filiale. Potete fare una nuova richiesta tramite un link presente nella chat “youalert”. In questo modo, gli ormai famigerati truffatori dei correntisti – che, presumibilmente, fanno parte di una organizzazione criminale formata da abili hacker senza scrupoli – ha svuotato il conto corrente di una coppia veneziana, C.B. e P.J., portandosi via 5 mila euro. Le due vittime, clienti BpM, una volta constato l’odioso raggiro si sono rivolti all’Adico e hanno ottenuto dalla banca la restituzione dell’intero importo.
La vicenda, in effetti, ha contorni opachi e differenti rispetto a quelle che definiamo comunemente “le truffe del finto sms”. In questo caso, infatti, i lestofanti hanno comunicato un dato nuovo e, ahinoi, corretto. In effetti il bancomat della coppia era scaduto a ottobre 2022, come riferito dal sedicente operatore, e la circostanza non può che inquietare. Come mai il truffatore era a conoscenza di questo dato? Fatto sta che i due correntisti, una volta constata la veridicità della comunicazione, non hanno potuto fare altri che seguire le indicazioni dell’interlocutore. Purtroppo, appena terminata la conversazione telefonica che è durata fino al termine delle operazioni all’interno di “youalert”, le due vittime, effettuando la verifica del conto, si sono rese conto del furto e si sono ovviamemnte disperate.
Così, qualche giorno dopo aver presentato denuncia ai Carabinieri, hanno deciso di rivolgersi all’Adico che ormai da più di due anni segue la vittime degli hacker informatici, correntisti di vari istituti di credito (inizialmente quasi tutti di banca Intesa, ma poi anche di altre banche, come la Bper) ma anche delle Poste. E il risultato dell’attività legale è stato un successo su tutti i fronti.
“I nostri soci – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – hanno ottenuto indietro dalla banca tutto il maltolto. Alla banca abbiamo evidenziato che la truffa era particolarmente insidiosa e ardua da rilevare per un soggetto non particolarmente esperto. Insomma, in questo caso è da escludersi la sussistenza di ogni forma di dolo o di colpa grave da parte del correntista. Fra l’altro le operazioni sono state effettuate con una carta mai entrata in possesso dei nostri soci. La banca, dimostrandosi molto collaborativa, ha riconosciuto come legittime le nostre richieste e ha riaccreditato nel conto della coppia veneziana quanto rubato”.
2 risposte
Vivo in Florida qui mi hanno insegnato di avere due carte di credito o debito una sul conto primario la seconda carta per spese giornaliere e pagamenti online il rischio di truffe diminuisce molto
SAlve signor Giuseppe, diciamo che, da quanto ne so, negli Stato Uniti di fatto si paga quasi esclusivamente con la carte. Forse dovremo aspettare ancora un po’ di tempo prima di vedere anche in Italia un modo simile di gestore i propri conti. Si goda la Florida 🙂
Un saluto
Gianluca Codognato
uff. stampa Adico