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I venditori di rilevatori di gas “sbarcano” a Quinto di Treviso”. Adico: “con raggiri vari cercano di piazzare a 300 euro dispositivi che valgono dieci volte meno”

QUINTO DI TREVISO. Li avevamo lasciati a Mestre, li ritroviamo a Quinto di Treviso. Con lo stesso prodotto da piazzare al malcapitato o alla malcapitata di turno, e con escamotage simili utilizzati per essere più che convincenti, persuasivi. Insomma, a sentire le segnalazioni provenienti dal Comune della Marca, i venditori dei dispositivi salvavita contro le dispersioni di gas sono tornati alla carica e, forse incaricati dalla stessa ditta lombarda che compiva “razzie” nella terraferma veneziana, come denunciato più volte dalla nostra associazione.

Come detto, il prodotto in vendita è lo stesso. Un piccolo marchingegno che piazzato in cucina, sul piano cottura, segnala possibili fuoruscite di gas. Aggeggio utile, insomma, non c’è che dire, ma venduto a prezzi dieci volti superiori a quelli di mercato: 300 euro a dispositivo quando, cercando sul web, lo si può comprare con una trentina di euro (ma anche meno, in realtà). Il vero raggiro, però, si concretizza nella metodologia commerciale caratterizzata, nel caso di Quinto, da due censurabili stratagemmi. Intanto, come rivelato sempre da alcuni cittadini che ci hanno contattato e che hanno segnalato la “truffa” anche tramite il gruppo facebook “Sei di Quinto di Treviso se…”, i venditori si presentano come incaricati di Ascotrade, multiutility del gruppo Hera. Prima frottola. La seconda, invece, è di quelle che fanno paura: “senza il salvavita ti viene staccata la fornitura di gas”. Il prezzo esorbitante del dispositivo è, in tale contesto, la bugia meno artificiosa anche se quei 300 euro (o anche di più, se la vittima viene convinta a fornirsi di un numero maggiore di salvavita) sono lo scopo ultimo di tutto il raggiro.

“Quando questi venditori giravano per Mestre a poco a poco si sono sempre più ingegnati e tutelati, facendo firmare alla vittima un contratto vero e proprio – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. A quel punto era però sufficiente recedere entro 14 giorni dalla firma per essere liberati dall’acquisto e dal pagamento. Dobbiamo ancora capire come si muovano a Quinto di Treviso, intanto mettiamo in guardia i cittadini di fronte a questi venditori dal comportamento discutibile. In ogni caso, stiamo parlando di persone che, come segnalatoci, si presentano come incaricati Ascotrade, pur non essendoli, e minacciano un possibile distacco della fornitura, entrambe circostanze che però dovrebbero essere documentate, magari con una registrazione, per essere sostenute. Come per tutte le vendite porta a porta, dunque, invitiamo i cittadini alla massima cautela e a non firmare o comprare nulla prima di aver ben chiara la situazione. Molto importante, poi, avvertire gli amministratori del proprio condominio nel caso in cui appaiano negli androni comunicazioni che annunciano appunto la visita di questi signori”.

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