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Il caro-bollette è già servito, fattura del gas da capogiro per un impiegato mestrino. Per gli stessi consumi nel 2020 aveva pagato la metà

MESTRE. Cosa succederà nel 2022 quando gli aumenti delle bollette si concretizzeranno in modo completo e definitivo? A giudicare da quello che sta già accadendo, il rischio di un vero dramma sociale è dietro l’angolo, come dimostra un caso emblematico seguito da Adico in questi giorni e che non lascia intravedere nulla di buono per il futuro. La vicenda riguarda un impiegato mestrino che si è rivolto al nostro ufficio legale per chiedere lumi sulla bolletta del gas. L’uomo infatti ha ricevuto di recente la fattura del gas per il periodo che va dal 23 ottobre 2020 al 27 ottobre 2021 per un importo totale di 1.247 euro. Tutto normale? Nient’affatto, considerando che per un periodo praticamente identico, dal 23 ottobre 2019 al 22 ottobre 2020, ha pagato 657,50 euro, ovvero la metà. Analizzando i consumi relativi alle due bollette, sono praticamente identici: 1.732 metri cubi standard per la fattura da 1.247 euro e 1.660 per quelle da 657,50 euro. Andando nel particolare, la spesa per la materia prima è passata da 163,47 euro a 434,91 euro e in entrambi i casi la tassazione (imposte più Iva) è di fatto superiore al consumo reale. Concludendo l’analisi delle due bollette, emblematico il fatto che il prezzo contrattuale del fornitore sia passato da 0,12 euro a 0,48 euro a metro cubo, in pratica è quadruplicato. “Se il buon giorno si vede dal mattino – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – servirà un intervento ben superiore da parte del governo rispetto a quello annunciato. Queste bollette non dovrebbero aver risentito ancora degli aumenti completi, visto che i secondi rincari, dopo quelli di luglio, sono arrivati a ottobre. Ora Nomisma annuncia un possibile aumento del 50% del gas per il nuovo anno e allora si che sarebbe un 2022 disastroso per le famiglie. Per noi la strada per contenere il caro-bollette è una sola, ovvero intervenire sull’imponente tassazione che ormai rappresenta metà dell’importo totale contenuto in fattura”.

6 risposte

    1. Salve signor Fabrizio, è giusto che il nostro socio si lamenti come è giusto che si lamenri e protesti anche lei. Più siamo a protestare e più possibilità ci sono di ottenere qualcosa.
      Distinti saluti
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  1. Sarebbe stato meglio rimanere con la magior tutela come era prima . Ovvio che i distributori vogliono guadagnare più che possono quindi alzeranno all’iverosimile le tariffe . Se lo Stato non calmierizza il costo sarà sempre peggio con un aimento totale di qualsiasi genere alimentare e non. Se si ritornasse alla tutela , lo Stato potrebbe mettere i miliardi della finanziaria direttamente sui costi iniziali del gas abassando per tuti le bollette e non ci sarebbe speculazione dai centinaia di rivenditori autorizzati che dovrebbero lavorare invece che lucrare sulle spalle del martoriato popolo italiano. Gli italiani dovrebbero ribellarsi altro che leggi europee del libero mercato per risparmiare , qui è per inghiottire il più possibile senza nessuno che controlli . Oggi il primo panettiere ha aumentato il pane del 30%, significa inflazione del 30% minimo.

    1. Salve, devo dire che allo stato attuale c’è ancora il mercato tutelato, almeno fino a gennaio 2023, però ha ragione, i fornitori di luce e gas sono scatenati in questo periodo. E registriamo anche tantissimi raggiri soprattutto ai danni delle persone più anziane.
      Un saluto Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  2. Luce, acqua, gas, telefono e rifiuti devono essere a tariffe statalizzate con incrementi calmierati e non con il far West di adesso. Chissà cosa ci aspetta dal 2022.

    1. Salve Luigi, le tariffe statalizzate non rientrano purtroppo in un sistema di mercato come il nostro. IL 2022? Non lo vedo per nulla roseo per famiglie e anziani. Tanti, troppi rincari alle porte.
      Un saluto
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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